Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:40 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FIVE STAR PRISON
  2. METAL MOSH MASSACRE
  3. CHEAP THRILLS
  4. KING KONG SONG
  5. WRATH OF THE COOKIE MONSTER
  6. SATANS BARBECUE
  7. FLESH FEVER FIESTA
  8. LIQUOR SAVED ME FROM SPORTS
  9. FED UP ANTHEM
  10. MUMMY METAL FOR THE MASSES
  11. STATTENA T(H)RASH
  12. BLOODY BLUES BLASTER

Line up

  • Bjorn "Speed" Strid: vocals
  • Nick Sword: guitars
  • Klas Ideberg: guitars
  • Dan Svensson: bass
  • Erik Thyselius: drums

Voto medio utenti

Terzo disco per la superband svedese Terror 2000 che, con questo “Terror For Sale”, giunge alla piena maturità, dando alle stampe un lavoro che è un piccolo gioiello.
Questo disco ha diversi spunti di interesse, in primis la musica, parliamo di un thrash metal “fast as hell”, e non saprei trovare una definizione migliore. Musica violenta, inarrestabile, suonata alla velocità della luce, con grinta e impeto invidiabili. Il tutto è però condito da una verve ironica azzeccatissima che rappresenta il valore aggiunto di questo disco.
A partire dalle vocals di Bjorn “Speed” Strid, che si diverte con vocalizzi irriverenti, a certi cori che qua e là fanno capolino nelle canzoni, ci troviamo di fronte ad un platter tanto iconoclasta quanto sfacciato nel suo voler prendere per il culo il mondo intero.
Del resto basta leggere i titoli delle songs per capire che i Terror 2000 stavolta si sono superati, “King Kong Song”, “Wrath Of The Cookie Monster” dal micidiale attacco, “Satanas Barbecue”, la stupenda “Liquor Saved Me From Sports” e anche “Mummy Metal For The Masses” che è forse la song migliore del disco, col suo thrash’n’roll a rotta di collo che ti rimbalza addosso come una furia.
I testi sono da sballo e documentano, con tutto il resto, l’impegno della band per un disco che ha visto la luce dopo tre anni dal precedente “Faster Disaster”.
Stavolta i Terror 2000 hanno fatto il botto e la conclusiva “Bloody Blues Blaster”, che sembra fare il verso agli Anal Cunt, è il degno epitaffio di un disco in cui la band sa mettere la bravura esecutiva e compositiva al servizio di un concept interessante e pieno di ironia, dove è la band stessa per prima a non prendersi sul serio. Bravi.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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