Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2016
Durata:59 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. THE LOSS OF FURY
  2. BRING THE WAR HOME
  3. PASSAGE OF THE CRANE
  4. THEY SHALL NOT PASS
  5. DOWNSHIFTER
  6. PREY TO GOD
  7. AGENT ORANGE
  8. MY HEART IS MY COMPASS
  9. SAVE ME
  10. CORIUM
  11. EXTERMINATION ORDER
  12. A RIVER OF CRIMSON
  13. THE CRY OF MANKIND

Line up

  • Marcus Bischoff: vocals
  • Maik Weichert: guitars
  • Eric Bischoff: bass
  • Alexander Dietz: guitars
  • Christian Bass: drums

Voto medio utenti

Se Anders Fridén (In Flames) avesse ascoltato l’ultimo lavoro degli Heaven Shall Burn probabilmente avrebbe esclamato : “ oh, cazzo, questo è il disco che gli In Flames avrebbero dovuto fare !”, ma questo presuppone che Friden abbia capito ( o meglio si sia ricordato ) come si deve suonare il Melodic Death Metal, ormai lontano anni luce dalla sua attuale proposta musicale.
Per fortuna “Wanderer”, ottavo album della band teutonica, ci riporta sui binari di un genere, il Melodic Death, bistrattato da troppi gruppi e che invece qui trova la sua miglior consacrazione con 12 pezzi tirati, feroci ma sempre sorretti da chitarre che assicurano il riffama melodico che ci si deve aspettare e un growling potente, sofferto che bene esprime il sentimento di ribellione che i testi vogliono evocare. Una ribellione contro l’oppressione della vita quotidiana per cercare una nuova prospettiva su cui focalizzare i propri sforzi per dominare il chaos che ti circonda. Il chitarrista Maik Weichert ( qui anche nelle vesti di co-produttore insieme all’altro axe-man Alexander Dietz ) è stato molto esplicito sul contenuto delle lyrics.
La band tra l’altro si è avvalsa di illustri collaborazioni, il vocalist Aolbjiorn Tryggvason ( Solsrafir ) nell’atmosferica cover dei My Dying BrideThe City Of Mankind”, George Fisher co-vocals sulla velocissima “Prey To God”, mantenendo il songwriting su livelli altissimi per il genere, con brani ora piu’ tirati, ora più “ragionati” ( sempre considerando che parliamo di Death Metal ) e con una prova strumentale assolutamente sugli scudi. Gli intrecci chitarristici assicurano un muro di suono compatto e potente, sorretto da una sezione ritmica precisa e martellante nei cambi di tempo. La produzione è ottima ed è stata fatta presso lo studio dello stesso Dietz ( i Chemical Burn Studios a Bad Kosen, Sassonia ). Nota di merito anche ai formati in cui è uscito il lavoro e cioè standard cd jewelcase, 2 cd Mediabook, Deluxe 3 cd Artbook con un booklet di 60 pagine e la bonus track "Agent Orange dei Sodom, Gatefold 2 lp+ cd, digital album in edizione standard e de-luxe, insomma il meglio che era possibile fare per accontentare tutti i gusti e tutte le tasche. La tracklist ? Non chiedetemi di analizzare canzone per canzone, non ce n'è davvero bisogno, il livello si mantiene sempre alto e se amate gli Heaven Shall Burn sapete già cosa aspettarvi, in caso contrario è un’ottima occasione per scoprirli.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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