Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:47 min.
Etichetta:Pure Steel Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. TO HELL WITH YOU
  3. IMMORTAL IDOL
  4. FIGHT
  5. FIRESTARTER
  6. THE BEAST IS RISING
  7. WHEN NIGHT CALLS
  8. BURN, WITCH, BURN
  9. LONELY ROAD
  10. LIFE IS FOR LIVIN'
  11. NEVER TOO LATE
  12. THE HUNTER

Line up

  • Bud: vocals
  • Ciano: guitars
  • Bid: bass
  • Brian: drums
  • Simone Manuli: special guest on keyboards

Voto medio utenti

Ritengo dischi come questo “Strike back” molto importanti.
E non solo per il loro valore squisitamente artistico, molto elevato, ma anche perché dimostrano che in tempi di grande revival sono ancora il feeling e la vocazione le caratteristiche essenziali per celebrare e in qualche modo reinventare le inossidabili matrici metalliche ottantiane, manifestando al “mondo” la differenza tra un’operazione calligrafica e una dimostrazione di autentica e immarcescibile intensità hard n’ heavy.
A due anni abbondanti da “The chain goes on”, il “family & friend affair” (ricordiamo che la band è formata dal mitico Bud della Strana Officina, da suo fratello Bid, da suo figlio Brian e da Luciano “Ciano” Toscani, amico di vecchia data dei nostri …) denominato Ancillotti arriva ancora una volta a scuotere le fondamenta delle nostre abitazioni e satura l’aria di watts tanto “tradizionali” quanto emotivamente catalizzanti, offrendo al pubblico dei metalheads una gustosissima varietà dei loro suoni prediletti.
Dopo l’intro mutuata da uno swing anni ‘30, la prima “mazzata” s’intitola “To hell with you”, richiama alla memoria i colossi della NWOBHM senza fastidiosi déjà vu e ci riconsegna un Bud in forma “olimpica”, spietato ed espressivo come non mai.
Immortal idol” scortica i sensi con un pizzico di garbo in più e “Fight” è uno di quegli anthem scuri e potenti che non mancheranno di procurare “danni” alle corde vocali degli appassionati del genere nei live shows.
Gli Ancillotti intendono l’HM nella sua accezione maggiormente “allargata” ed ecco che l’esplorazione di territori melodici intrapresa in “Firestarter” e "When night calls”, sebbene forse non proprio inebriante negli effetti complessivi, rende il contesto sonoro agile e vario, allontanando il rischio di una prestazione ripetitiva e monocorde.
Il riff granitico e le cadenze caliginose di “The beast is rising”, affiancate a una linea armonica di enorme suggestione, rendono il pezzo uno dei momenti clou dell’intero programma, mentre in “Burn, witch, burn” il mefistofelico cantante della Strana, i gorghi chitarristici dello stregone Ciano e l’instancabile bombardamento della sezione ritmica catapultano l’astante in un clima d’inarrestabile fervore.
Lonely road” è uno slow capace di combinare blues elettrico e hard-rock, “Life is for livin'” lambisce con gusto le cromature tipiche del class-metal e l’evocativa “Never too late” esplora, conservando una notevole vigoria espressiva, il lato più riflessivo del gruppo.
La conclusiva “The hunter” è un altro saggio di affilato sfolgorio metallico, gratificato da un andamento martellante e implacabile, sigilla un albo che su cui investire immediatamente, almeno se siete interessati ad un’opera in cui soggiorna il vero spirito del Metallo Pesante.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 ott 2016 alle 18:13

Mi bastano le prime 6 righe e bud per avere una gsranzia.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.