Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2016
Durata:45 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. NATUS EX IGNIS
  2. SATANANDA
  3. THE SACRAMENT OF BLOOD AND ASH
  4. DEVIL'S FIRE
  5. ABYSS
  6. COLD ETERNITY
  7. MALIGNANT SHADOWS
  8. BURIED WITH HIM

Line up

  • Lord S.: vocals, guitars, songwriting
  • SG.7: guitar
  • TG: guitar
  • Syphon: bass
  • LRH: drums

Voto medio utenti

Divenuti oggetto di culto nel corso della loro quasi ventennale carriera, i finnici Baptism rilasciano il loro quinto album di lunga durata, primo per la Season of Mist, all'insegna del più fiero, e valido, black metal, da sempre marchio di fabbrica del gruppo.
Sebbene le spigolosità degli esordi siano andate perdute, in omaggio alla evoluzione musicale derivante dalle accresciute doti tecniche di Lord Sargofagian e soci, "V: The Devil's Fire" resta un album nero e violento, formalmente ineccepibile, colmo di fascino e pathos grazie ad una grandiosa vena epico melodica che si intreccia con le parti più brutali dei brani, tutti arrangiati con grande gusto e pregevolmente in bilico tra efferatezza e momenti più ragionati.

I Baptism, dunque, hanno intrapreso un percorso all'interno del quale la loro musica si apre alla melodia senza, tuttavia, rinunciare a quell'alone malsano che da sempre accompagna le loro composizioni, dandoci prova dell'intelligenza compositiva di un musicista che sa plasmare il metallo nero adattandolo alle moderne evoluzioni del genere e ricordandone le radici e la malignità.
Difficile citare all'interno dell'album un solo brano: tutte le composizioni, infatti, sono di elevata qualità, sia quando i Baptism viaggiano a velocità elevate, l'inno "Satananda" che apre il lavoro, sia quando i ritmi si fanno cadenzati e le atmosfere, come ricordavo in precedenza, epiche e molto suggestive, quasi ritualistiche in brani come "Abyss" o "Cold Eternity", soprattutto per un intelligente uso delle tastiere, mai invadenti, e per l'ottimo lavoro svolto in fase di solos da parte del chitarrista TG, elementi, questi, che vengono esaltati da una produzione che, senza dubbio, è la migliore sulla quale i finnici abbiano mai potuto contare nella loro carriera.

Insomma, "V: The Devil's Fire" è un disco con i fiocchi, è black metal suonato con il cervello oltre che con Satana.
Non credo sia opportuno vi facciate sfuggire questa perla.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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