Copertina 7

Info

Past
Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:57 min.
Etichetta:Relapse
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. SCOLOPENFRA CINGUIATA
  2. FORTUITOUS ODDITY
  3. ANTHRO EMESIS
  4. THE ISIE OF CALIFORNIA
  5. PSEUDO
  6. FRIEND OF MINE
  7. REBELLION
  8. ZUNO GYAKUSATSU
  9. BLACK METAL SABBATH
  10. CANNABISM
  11. LUCID INTERVAL
  12. MISGUIDED
  13. REDUNDANT
  14. ARSONIST SAVIOR

Line up

Non disponibile

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Terzo lavoro (senza contare il primo split cd) per i Cephalic Carnage, band che esprime una musica al limite della sanità mentale, inondando l’ignaro ascoltatore con songs pesantissime, ove un songwriting acido e logorante la fa da padrone, senza però lasciare nulla al caso…eh, si, proprio così, ‘Lucid Interval’ è un album estremamente pesante e, se si esclude la parentesi acustica di ‘Cannabism’, tirato a lucido dalla prima all’ultima song, ma contemporaneamente ben strutturato e calibrato in ogni sua parte, senza dimenticare che anche la produzione risulta il linea con il contenuto del platter stesso (ovvero compressa come una scatoletta, ma estremamente valida e diretta). I Cephalic Carnage non sono certamente l’ultima ruota del carro nell’ambiente della dead music (anzi, forse sarebbe meglio dire undead music), e la particolare cura delle partiture dei singoli strumenti sembra avvallare questa teoria: elementi Jazz e Fusion si amalgamano perfettamente con i tecnicismi alla Death (in questo senso devo dire veramente ottimo il duo Steve/Zac alle sei corde), che, insieme ad alcuni spunti prettamente Black Metal, vanno ad impreziosire le partiture Death Metal e Grind Core dalla delirante pesantezza e dalla velocità che il five pieces sembra perfettamente maneggiare. Risulta abbastanza difficile, e contemporaneamente superfluo, darvi specifiche dettagliate sulle songs, perché comunque sia per tutti i 57 e poco più minuti di durata del lavoro, la sensazione che si ha è quella di vivere un incubo rituale e terribile, malsano e maligno, foderato di pareti gialle dalle quali grondano sangue e rimasugli di sogni infranti dalla dura realtà delle cose…un pugno nello stomaco forse farebbe meno male! Allacciatevi le cinture di sicurezza dunque, questo viaggio vi porterà dove i vostri nervi potranno bruciare e darvi cariche non ininfluenti di adrenalina…la Relapse Records, qualora ve ne sia ancora bisogno, si conferma ancora una volta la top label della musica Death/Grind Core intelligente, senza ombra di dubbio.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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