Copertina 5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2015
Durata:56 min.
Etichetta:Limb
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WOLVES OF THE NORTH
  2. SHADOWRUNNERS
  3. KILN OF THE FIRST FLAME
  4. THE MAIDEN'S CLIFF
  5. WARLOCK
  6. BABYLON
  7. DR. AGONY
  8. AT DAGGERS DRAWN
  9. UNICORN UNION
  10. THE SILENT SUN
  11. TRUE SURVIVOR

Line up

  • Herbert Glos: bass
  • Frederic Brünner: drums
  • Andreas Poppernitsch: guitars
  • Siegfried "The Dragonslayer" Samer: vocals
  • Simon Saito: guitars
  • Manuel Hartleb: keyboards

Voto medio utenti

Dragonland, Dragonhammer, Dragonlord, Dragonland, Dragonia, Dragonheart, Dragonforce, Dragon's Kiss e chissà quante altre centinaia di similitudini per questi austriaci Dragony che dopo l'esordio "Legends" di quattro anni fa tornano sempre tramite Limb Music col nuovo lavoro intitolato "Shadowplay", ovviamente e costantemente incentrati su un power metal alato ed epicheggiante, quando più direzionato su sonorità retro' e hardrockeggianti, tipo gli ultimi Edguy, quando più sinfonico e quando più squisitamente metal.

Il fatto che i Dragony non innovino, siano copie di copie, non portino ventate di freschezza e novità ed amenità simili, al sottoscritto non interessano per niente, anzi guarderei con notevole diffidenza ad una band power metal che declami nella sua bio di essere avantgardista in questo o quello: l'importante è portare delle canzoni BELLE, che funzionino, che emozionino, che gasino, che veramente ci facciano vedere i draghi appena chiudiamo gli occhi, con fiammate, arcani incantesimi, re cattivi che spodestano il legittimo aspirante al trono, principesse da salvare e stregoni che aiutano il prode cavaliere a ripristinare la pace nel mondo e la gloria nei secoli dei secoli, amen.

Ecco, tutte ste belle cose nella musica dei Dragony non ci sono, brani moscissimi che non possono essere descritti o catalogati come brutti, ma che di certo mancano di quella trasmissione di entusiasmo che il power metal dovrebbe avere: non uno scossone, non un chorus sopra le righe, tutto molto ordinario, pulito, leccatino e preciso ma senza una minima scintilla di epica gloria.

Peccato, perchè effettivamente non ci sono parti totalmente negative, ma gli errori sono tanti: il disco non è ben registrato, le chitarre sono sotterrate, non graffiano e non colpiscono, la voce di Sigfrido l'ammazzadraghi sebbene anch'essa inebriante come l'encefalogramma del trota potrebbe fare la propria porca figura grazie ad una buona estensione, ma è proprio il songwriting ad essere carente, affidandoci una decina di brani che non riescono ad essere memorizzati nemmeno in 3-4 ascolti immediati e consecutivi, figuriamoci dopo qualche settimana o mese.

Beffa delle beffe, l'unico brano con un po' di brio e che fa venire subito la voglia di battere il piedino a terra è "True Survivor", che è relegata a bonus track...ed infatto non è loro, è una cover, peraltro di David Hasselhoff alias Michael Knight di Supercar o Mitch di Baywatch, ok un idolo, ma possibile che in tutto il panorama metal di 40 anni di storia siano andati a pescare proprio lui???

Non basta nemmeno la presenza di Zachary Stevens nella lunga suite "The Silent Sun" a risollevare per un attimo la situazione, così come non bastava ai tempi del debutto quella di Ralf Scheepers, solo che non possiamo essere così magnanimi come in quell'occasione: sono passati ben quattro anni e non c'è più l'emozione e l'immaturità del primo disco, se i Dragony stanno messi ancora così temiamo che il tempo di baciare la principessa per loro non verrà mai e il drago cattivo continuerà a svolazzare indisturbato, arrostendo tutti i nemici ed immagazzinando tonnellate d'oro sotto la montagna incantata.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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