Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:80 min.
Etichetta:Ván Records

Tracklist

  1. DISC 1
  2. KASTAR HELJAR BRENNA FJARRI OFAN ǪNUNDARFIRÐINUM
  3. KNǪRR SIGLANDI BIRTISK Á LÖNGU BLÁU YFIRBORÐI
  4. ÞEIR HEILAGS DÓMS HIRÐAR
  5. ÚLFS VEÐRIT ER IÐ CMXCIX
  6. MÁNI, BRÓÐIR SÓLAR OK MUNDILFARA
  7. TÍMI ER KOMINN AT KVEÐA FYRIR ÞÉR
  8. NORÐSÆTA GÆTIS, HERFORINGJA ORMSINS LANGA
  9. BITULS SKOKRA BENVARGS HREGGJAR Á SÉR STAÐ
  10. SEM LENGSK VÁNAR LOPTS LJÓSGIMU HVARFS DREGR NÆRRI

Line up

  • Stefán: Guitars, bass, piano, vibraphone, vocals & choirs
  • Árni: Drums, violin & choirs
  • Georg: Vocals & choirs
  • Marsél: Vocals & choirs
  • Sveinn: Keyboards & effects
  • Lóretta: Female vocals
  • Kristófr: Bodhrán
  • Kristján: Choirs
  • Colin: Choirs
  • Þórarinn: Choirs

Voto medio utenti

Terzo lavoro per il gruppo islandese/tedesco, "Aldafǫðr ok munka dróttinn" è un doppio album per oltre 80 minuti di musica che la Van Records ha da poco rilasciato sul mercato discografico.
Chi conosce il gruppo, il cui monicker significa, più o meno, "le stagioni della vita", sa che approcciarsi alla sua proposta non è impresa facile e la durata del nuovo album non è che una conferma di questa "difficoltà" ed un deterrente al suo ascolto, almeno per quelli che nella musica cercano soprattutto immediatezza.
Al contrario "Aldafǫðr ok munka dróttinn" è un album complesso, monolitico, carico di spirito epico e pagano, da ascoltare con estrema attenzione per poter essere apprezzato.
Da un lato troviamo una dura base Pagan Metal che fa da sfondo ai racconti storici che caratterizzano i testi, dall'altro abbiamo soluzioni tendenti al folk, sottolineate da strumenti tipici, che esaltano il taglio maestoso dell'opera e che si integrano con le voci declamatorie ed i cori che, onnipresenti, marchiano ogni passaggio alternandosi con growl e scream, il tutto all'insegna di un suono possente, che solo di rado indulge su velocità sostenute preferendo, piuttosto, i mid tempos, arcaico, ricco di umori della terra e di un gusto quasi ancestrale per le melodie.
Nel puzzle sonoro degli Árstíðir Lífsins il metal è solo un tassello: quello che più interessa ai Nostri è l'esplorazione della storia e della cultura islandese attraverso una ricerca sonora che risulta essere molto vasta abbracciando diverse tendenze e diverse espressioni.
Non di rado, infatti, sembra di essere al cospetto di una sorta di "lezione" sulle tradizioni piuttosto che di fronte ad un disco, tanta è la lontananza dai "comuni" canoni del Pagan Metal e tanta la ricchezza espressiva contenuta in un album del genere.
Un album che difficilmente potrà essere apprezzato da una platea molto vasta e che, ad un ascolto superficiale, può risultare noioso e insostenibilmente pesante, mentre, in realtà, esso è una sincera dichiarazione di amore per la propria terra e la propria cultura, una dichiarazione che sa sfruttare uno spettro sonoro ampio e profondo.
Se cercate un album diverso, particolare, dal sapore mistico e pagano fino al midollo, non dovreste lasciarvi sfuggire "Aldafǫðr ok munka dróttinn" e le sue suggestioni.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone
Il numero perfetto

Album straordinario! E' certo il piu' riuscito di una produzione ancora acerba ed assestata,+ o -,su livelli grintosi pur se inefficaci.Spicca il poker sull'intermezzo,il momento esatto in cui la sapienza lascia spazio all"improvvisazione" in modalita' rigorosamente folk/thrash.Disco sublime "nazionalista"...

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