Necrodeath - 20 Years Of Noise 1985-2005

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:70 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MATER TENEBRARUM
  2. INTERNAL DECAY
  3. CHOOSE YOUR DEATH
  4. METEMPSYCHOSIS
  5. HATE AND SCORN
  6. AT THE ROOTS OF EVIL
  7. RED AS BLOOD
  8. CHURCH'S BLACK BOOK
  9. THE MARK OF DR. Z
  10. PERSEVERANCE PAYS
  11. BLACK SABBATH
  12. (NECRO) THRASHIN' DEATH
  13. ICONOCLAST
  14. MATER TENEBRARUM
  15. MORBID MAYHEM

Line up

  • Flegias: vocals
  • Claudio: guitars
  • John: bass
  • Peso: drums

Voto medio utenti

In genere quando si fa riferimento alla carriera di un artista/band si usa il termine “onorata”, cosa che io mi asterrò dal fare per questo “20 Years Of Noise 1985-2005” dei Necrodeath, perché mi sa tanto di aggettivo adatto per chi sta per andare in pensione, cosa che mi auguro sia ben lungi dall’accadere per la band ligure, cui forse è più consono l’aggettivo avvincente.
Avvincenti questi 20 anni di musica estrema, pur se con una zona d’ombra durata circa 10 anni, che è quella durante la quale la band non è stata attiva.
Chi conosce i Necrodeath sa già cosa aspettarsi da questa raccolta, la quale è molto ben congegnata a dir la verità. La struttura prevede 10 pezzi tratti in parti eguali dai 5 dischi ufficiali della band, più la cover di “Black Sabbath” e più le 4 tracce dell’intero demo “The Shining Pentagram” del lontano 1985, il tutto in ordine cronologico, se si eccettua il demo messo alla fine. Il disco è racchiuso in un evocativo e oscuro digipack con booklet ricco di foto inedite.
Inevitabilmente questa recensione si trasformerà essa stessa in una sorta di tributo a quella che può essere considerata come una delle più valide, longeve e influenti bands metal mai partorite in Italia, autrice di dischi incredibili, tanto prima quanto dopo l’inattività, ed è incredibile la sensazione che si avverte quando si passa dalla strumentale “Metempsychosis” presente su “Fragments Of Insanity” del 1989 ad “Hate And Scorn” di “Mater Of All Evil” di ben 10 anni dopo. Si viene investiti da una furia iconoclasta che travolge tutto, in un salto temporale entusiasmante. Nel disco sono presenti molti dei classici della band, da “Mater Tenebrarum” alla mastodontica “At The Roots Of Evil”, passando per “(Necro) Thrashin’ Death”. Il disco ha anche il pregio di contenere quella che io considero la track migliore del disco più debole della band, ovvero “Ton(e)s Of Hate”, la cui recensione all’epoca mi costò gli improperi di un deluso Peso, il quale sarà anche arrogante ma è pur sempre un gran batterista.
Se non si fosse capito questo è un prodotto, tanto dal punto di vista commerciale quanto da quello musicale, di assoluto valore, che i fans della band non potranno assolutamente farsi scappare.
Lunga vita a quelli che, a ragione, possono essere considerati come dei veri e propri Slayer italiani.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino
Riepilogo

di una discografia all' insegna del metal feroce e seminale, qualche traccia in più degli album ''moderni'' non avrebbe guastato.

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