Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:66 min.
Etichetta:Bakerteam Records

Tracklist

  1. BEFORE THE DAWN...
  2. ...DAWN OF EVIL
  3. DARK PASSENGER
  4. BLOOD
  5. REFLECTIONS
  6. CODEX
  7. MY ENEMIES
  8. THE RITUAL - MODUS OPERANDI -
  9. TURN AROUND, LOOK AWAY !
  10. THE END BEGINS

Line up

  • Joe Caggianelli : Vocals
  • Leo Giraldi : Guitars
  • Luigi Accardo : Keyboards
  • Mike Lepond : Bass
  • Diego Ralli : Drums
  • Bea Sinigaglia : Soprano on “Dawn Of Evil”

Voto medio utenti

Come due stelle binarie in rotazione l'una insieme all'altra, Starbynary è il progetto di Joe Caggianelli (già nei Derdian) e Leo Giraldi, che, insieme al funambolico tastierista Luigi Accardo, danno alle stampe questo debut album, "Dark Passenger", e c'è molto fumo ed altrettanto arrosto nei 66 minuti di musica che mi sono trovato ad ascoltare.

Completata la studio-line up con Diego Ralli alla batteria e nientemeno che Mike LePond (Symphony X) al basso, gli Starbynary creano un album di prog metal che molto deve proprio alla band di Mike Romeo e soci. Dalle partiture intricatissime, ai cori latini, dalle sfuriate di batteria ai superlativi virtuosismi alla chitarra, tutto in questo album grida all'attenzione, all'ascolto, mirando a stupire, conquistare, sbalordire. Il concept che sottende il tutto, poi, è tratto da "Darkly Dreaming Dexter", novella di Jeff Lindsay che è poi l'ispiratrice della strafamosa serie televisiva "Dexter". Mistero, sangue, morte, redenzione....

Dopo una lunga e mefistofelica intro, sarà "Dawn of Evil" a dettare le coordinate sonore dell'intero album: un brano speed, pieno di stacchi in dispari, e con la superba voce di Joe a farla da padrone. Ma siamo solo all'inizio: "Dark Passenger" sembra una track di "Iconoclast", consentendosi anche il lusso di rubare più di un passaggio sonoro ai Dream Theater, "Blood" ha una linea vocale davvero interessante, sostenuta da una sezione ritmica davvero da infarto, "Reflections" ci fa rifiatare per un attimo, mantenendo una melodia sospesa tra la voce ed il pianoforte.

Il secondo tempo riparte alla grande: "Codex" ha una botta notevole ed un'atmosfera molto 'spaziale', un pò alla Ayreon per intenderci; "The Ritual" sfoggia l'ennesimo ritornello vincente, inframmezzato da solismi mai fini a se stessi; "My Enemies" pesta duro e trascina allo scapocciamento, ed il secondo attimo di respiro arriva con "Look Around, Turn Away", forse il brano più scontato e banalotto del lotto. Ma non temete, il meglio deve ancora venire: a chiudere le danze ci pensano i diciassette minuti e mezzo di "The End Begins", per i quali potrei fare una recensione a parte... Diciamo che il brano è un continuo saliscendi di emozioni, gestite con la solita incredibile perizia agli strumenti, e con il solito tiro che lascia davvero ammirati.

Il progetto Starbynary, insomma, parte alla grande, almeno per il sottoscritto. Spero vivamente che la band riesca a raggiungere al più presto una line-up stabile, non mi dispiacerebbe affatto poter godere dal vivo di songs maestose e tecnicamente intriganti come queste.


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 12 dic 2014 alle 20:17

ascoltato "solo" questa mattina. album molto buono dal punto di vista strumentale,ma non così accattivante dal punto di vista lirico...forse sono un po' cattivo ,ma secondo me manca un cantante che faccia la differenza. nulla da rimproverare al buon Joe (la voce non gli manca di certo), ma l'ho trovato troppo simile a tanti altri...

Inserito il 03 dic 2014 alle 10:26

chiedo venia. Non era mia intenzione offendere nessuno.

Inserito il 03 dic 2014 alle 10:06

Strano che nessuno fino a questo momento abbia osato contraddirmi... Mephys,ad esempio, ero convinto che avrebbe decantato le lodi di questo disco....ne deduco che evidentemente non sono l'unico a cui questa band non dice proprio nulla. ahahahah...semplicemente non l'ho ancora ascoltato... ps. comunque Phil Brooks mi sta sul culo :P

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