Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:45 min.
Etichetta:Lux Perpetua Records

Tracklist

  1. MORTEM MECUM VENIET
  2. ET UMBRA SUM
  3. VITA FINIS ADEST
  4. EX PUTREDINE
  5. VOLGUS SINE NOMINE
  6. IAM OBSCURA LUCE
  7. NUSQUAM AUT NULLUM FORE
  8. NOX SICUT DIES
  9. QUI NOBIS MALEDICTUM VELIT

Line up

  • Ossibus Ignotis: Drums
  • Martirium: Vocals, Guitars
  • Vastum Silentium: Bass

Voto medio utenti

La storia dei Filii Eliae va raccontata.

Il trio salernitano nasce nel lontanissimo 1985 con il nome di Mayhem (!) ed incide il demo "Hate and Pain" nel 1987.
In seguito, anche a causa di omonimie varie (!), cambia monicker in Enslaved (!!) e rilascia, nel 1990, un demo omonimo.
Poi silenzio.

Nel 2010 i fratelli Figliolia (chitarra - voce e batteria) tornano a fare musica e cambiano, saggiamente, il nome del loro progetto nell'attuale Filii Eliae.
"Qui Nobis Maledictum Velit", scritto interamente in latino, è il primo album del gruppo e risente, inevitabilmente, delle esperienze e della storia dei nostri.
Gli anni 80, infatti, sono evidentissimi nei nove brani del disco: Celtic Frost, primi Death SS, synth disperati, doom metal e le macabre atmosfere tipiche del periodo vivono tra le spire della musica dei Filii Eliae.
Una musica cadenzata, che non rifugge però virtuose accelerazioni, oscura, a tratti inquietante e realmente soffocante, perfettamente in linea con il concept funebre del disco.

I Filii Eliae sono il classico gruppo fuori dal tempo.
Il concetto di modernità per loro non ha assolutamente senso mentre è la passione a guidare la loro vena compositiva.
Una vena, sia chiaro, di tutto rispetto, una vena che consente al gruppo di concepire del puro e marcio Heavy Metal come non se ne sente più.

Scusate se è poco.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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