Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:38 min.
Etichetta:War Anthem Records

Tracklist

  1. FRACTURE
  2. AND YOUR FLESH STILL BURNS
  3. PALACE OF FECAY
  4. OMENS
  5. CADAVERBORN
  6. CRAWLING WIND/THE TYRANT EMBRYO
  7. ATOMIC TEMPLES
  8. THROUGH THE PANDEMONIUM
  9. THE LAST GATEWAY

Line up

  • Jonas Stålhammar: vocals, guitars
  • P-O "Wolfie" Söderback: guitars
  • Butch Ekman: bass
  • Magnus Forsberg: drums

Voto medio utenti

Cosa può mai suonare un gruppo che viene dalla Svezia? Ovviamente swedish death metal, cos’altro? Entrati di prepotenza nel filone del death revival, i Bombs Of Hades portano avanti da più di dieci anni il verbo death metal, quello più puro e intransigente (“Omens”, “Through the pandemonium”), figlio illegittimo dei primi anni ’90. Limitare, però, la loro proposta a questo non mi sembra giusto, visto che nel loro sound c’è anche una fortissima componente di derivazione Celtic Frost, e se date un ascolto alla titletrack difficilmente potrete contraddirmi, tanto è evidente la cosa. Quindi, ricapitolando, Nihilist + Celtic Frost = Bombs Of Hades? Direi di sì, il che, detta così, non depone certo a loro favore, visto che è fin troppo facile tacciarli di essere derivativi e quindi decisamente inutili.

In realtà non è del tutto vero, nel senso che se non si possono negare le influenze di cui sopra, se è vero che i nostri non propongono certo nulla di nuovo, è altrettanto vero che però dal punto di vista compositivo i brani sono decisamente accattivanti. I Bombs Of Hades non pubblicheranno mai un capolavoro, a mio avviso, ma a noi basta che continuino a dare alla luce album come questo “Atomic temples”, in grado di catapultarci in un’era ormai remota, quando il metal aveva tutto un altro sapore. La formula è quella che tutti voi potete immaginare: brani compatti, corti, diretti, con riffing tutto sommato semplice ma incisivo, e la voce di Jonas Stalhammar che si staglia su tutto, grazie ad uno stile che non è né growl né scream, ma un semplice ed efficace urlato, di gola, sofferto…

La miscela death/Celtic Frost funziona alla grande, e brani come “And your flesh still burns”, “The last gateway”, “Fracture” o “Palace of decay” vi inchioderanno alla sedia, e alla fine vi accorgerete che tutto sommato di sostanza nei solchi dell’album ce n’è eccome, e l’unico brano un po’ più incolore è “Cadaverborn”… E gli interventi acustici presenti nella titletrack (appare addirittura un flauto) non fanno altro che arricchire ulteriormente la proposta dei nostri, che raggiunge il proprio apice di particolarità nel brano “Crawling wind/The tyrant embryo”, assolutamente fuori dal coro, con fortissimi richiami niente meno che ai Current 93. Sono più che certo che al 90% degli ascoltatori non piacerà, ma vi assicuro che merita davvero molto…

Insomma, l’album merita, non solo se siete maniaci del death metal, ma anche se amate semplicemente le sonorità estreme, che non hanno un’unica identità. Se aggiungiamo il fatto che la produzione è decisamente potente, e che la band suona in maniera precisa e incisiva, vedrete come “Atomic temples” potrà soddisfare la vostra sete di violenza.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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