Copertina 6,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2014
Durata:57 min.
Etichetta:Kscope Music

Tracklist

  1. THE LOST SONG, PART 1 (5:53)
  2. THE LOST SONG, PART 2 (5:47)
  3. DUSK (DARK IS DESCENDING) (5:59)
  4. ARIEL (6:28)
  5. THE LOST SONG, PART 3 (5:21)
  6. ANATHEMA (6:40)
  7. YOU’RE NOT ALONE (3:26)
  8. FIRELIGHT (2:42)
  9. DISTANT SATELLITES (8:17)
  10. TAKE SHELTER

Line up

  • Vincent Cavanagh: vocals, programming, synth
  • Daniel Cavanagh: piano, guitars, synth, vocals
  • Jamie Cavanagh: bass
  • John Douglas: percussion, programming, synth, drums
  • Lee Douglas: vocals
  • Daniel Cardoso: drums

Voto medio utenti

Distant Satellites mi ha annoiato.
Questa è la verità, brutale eppur ineludibile, tanto che per affermarla nel modo più diretto possibile mi sono imposto di sfuggire a preamboli, contestualizzazioni, giri di parole o sfiancanti introduzioni.

Certo: quando si discetta di Anathema, band che amo e che ho seguito con cieca fiducia nel viaggio senza ritorno dal doom metal degli esordi sino al progressive post-rock attuale, la tentazione di osannare ogni nuovo parto discografico abbarbicandosi nei porti sicuri degli arrangiamenti sontuosi, delle melodie strappalacrime e delle linee vocali struggenti è forte.
D’altro canto, per onestà intellettuale non posso fare a meno di rilevare come, a mio umile parere, stavolta qualcosa si sia inceppato nella fabbrica musicale albionica.

Sono principalmente due i motivi di perplessità.

Magagna numero 1: Distant Satellites si pone come una estensione naturale di Weather System, da cui ripesca stilemi compositivi, feeling e strutture. Al tempo stesso, ne consolida e ripropone la formula vincente con un’insistenza ossessiva, tanto da smarrire quel cangiante dinamismo che aveva reso speciale il predecessore. Detto in parole povere: la quasi totalità dei brani si risolve in un crescendo caratterizzato da un incipit soffuso che evolve pian piano, aumentando d’intensità sino a sfociare in un’esplosione emotiva di matrice orchestrale.
Per quanto mi riguarda, il trucchetto ha funzionato con le prime due splendide tracce, The Lost Song Part 1 e 2, la prima affidata alla voce di Vincent e la seconda a Lee Douglas, ha retto con la successiva Dusk (Dark is Descending), ma ha iniziato già a mostrare la corda con la successiva Ariel, la cui melodia portante, per quanto meravigliosa, non evolve mai; con The Lost Song Part 3 (decisamente meno memorabile delle due sorelline), non lo nego, ho iniziato a spazientirmi. E i pezzi in scaletta sono dieci…

Magagna numero 2: definirei addirittura deficitaria la seconda metà del platter, che s'impegola in soluzioni alternative di matrice elettronica piuttosto scialbe. Dopo Anathema, anch’essa troppo statica ma salvata in corner da un guitar solo da brividi di Daniel Cavanagh (già che c’era avrebbe potuto disseminarne qualcuno in più lungo la tracklist), assistiamo a un crollo d’interesse che vede You’re Not Alone, esperimento dall’incedere caotico che fallisce nell’obiettivo di creare una pur necessaria diversione (come fece la storica Panic su A Fine Day to Exit), in Firelight, inutile parentesi per solo synthesizer, e la tediosa title track quali maggiori responsabili.

Poi, come ovvio, la classe è lì da sentire, così come la delicatezza e l’intensità emotiva di certi passaggi. Statene pur certi: gli autentici passi falsi sono ben diversi, e la band dei fratelli Cavanagh non mancherà nemmeno stavolta di emozionare e commuovere la sempre nutrita fan base, com’è giusto che sia.
Eppure, la convinzione che Distant Satellites si ponga un gradino sotto i migliori episodi della band per qualità e ispirazione in me rimane.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio
Distant satellites

In continua evoluzione,gli Anathema si sono staccati del tutto dal Death Doom metal degli esordi(primi 1990's)per arrivare ad utilizzare campionamenti, arrangiamenti elettronici,drum and bass devices,ecc.(nel lato b).Si confermano bravi compositori(e musicisti),il disco in sé, però,riguarda chi apprezza l'ambient music

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 giu 2015 alle 10:47

bleahhh ( La strega del signore,sorella o cugina di John(?), meglio live

Inserito il 27 giu 2014 alle 11:25

Una delle migliori band in circolazione...tipo nella top 5. Forse non raggiunge i livelli assoluti di WS ma comunque ci sono perle meravigliose coem Ariel, Anathema e Distant Satellites che il 99% delle band di oggi si sogna. Più presente che mai lo spettro dei migliori Radiohead su questo disco (specialmente la title track sembra proprio partorita dalla penna di Yorke) quoto

Inserito il 26 giu 2014 alle 10:04

Una delle migliori band in circolazione...tipo nella top 5. Forse non raggiunge i livelli assoluti di WS ma comunque ci sono perle meravigliose coem Ariel, Anathema e Distant Satellites che il 99% delle band di oggi si sogna. Più presente che mai lo spettro dei migliori Radiohead su questo disco (specialmente la title track sembra proprio partorita dalla penna di Yorke)

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