Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:42 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. GO TO HELL
  2. WHERE ANGELS WEEP
  3. ARMADA ON FIRE
  4. TRIUMPH OF DEATH
  5. HEXENKESSEL
  6. ABANDON ALL HOPE
  7. WORMS OF EDEN
  8. THE EYE OF THE ABYSS
  9. LIGHT REAPER
  10. THE END

Line up

  • Piotr "Peter" Wiwczarek: vocals & guitars
  • Marek "Spider" Pająk: guitars
  • Tomasz "Hal" Halicki: bass
  • James Stewart: drums

Voto medio utenti

Il numero di album complessivo dei veterani Vader è oramai un dettaglio, non ha più senso contarli, e forse non ha nemmeno più senso fare un paragone con il passato più o meno remoto (sono in giro dal 1983).
Ciò che ha senso, nel 2014, è ascoltare il nuovo “Tibi Et Igni” ed emozionarsi come ai bei tempi. A partire dalla apocalittica copertina, opera del maestro Joe Petagno, passando per certe introduzioni orchestrali dell’iniziale “Go To Hell” oppure “Hexenkessel”, per finire al sound cattivo, violento, veloce, ricco di solos e melodie oscure, con una produzione leggermente ovattata, tutto, ma proprio tutto, il pacchetto riporta indietro ai tempi d’oro del Death Metal di fine anni ’80 inizio anni ’90.
I Vader non hanno mai ceduto al dogma dell’ultra-brutalità e dell’iper-tecnicismo, pur non difettando né dell’una né dell’altro, rimanendo ancorati ad un modo di suonare che rigurgita le proprie influenze thrashy per creare canzoni che abbiano ancora un senso, che siano distinguibili, che siano heavy nel vero senso del termine.
Da quanto finora detto pare evidente che i polacchi abbiano centrato l’obiettivo. E se non mi credete provate ad ascoltare, che ne so, una a caso, “Triumph Of Death”, il cui coro vi si pianterà in testa:

“To the grave, to the grave, still marchin’ on to the grave!”


Un vero e proprio manifesto della band. Ma anche la violentissima “Armada On Fire” è da cardiopalma.
E poi ve la devo dire tutta, “The Eye Of The Abyss” è una delle migliori canzoni mai composte dai Vader. La canzone comincia con una intro di tastiere da pelle d’oca e brividi, oscura, evocativa, melliflua, a tratti epica, anche grazie a un coro polifonico e a sinistre note d’organo, e sembra davvero che l’abisso si stia schiudendo sotto i nostri piedi. Poi partono i ragazzi ed è una sinfonia di brutalità e perizia tecnica dove non manca nulla, proprio nulla. Ritmiche potenti che fanno a pugni con un riffing crudo che sembra di sentire gli Immolation.
Vorrei dirne di più, ma preferisco che siate voi a scoprire tutto il resto.
È chiaro che i Vader non inventano nulla, si limitano semplicemente a dare a tutti noi una lezione di Death Metal. Un disco che va ascoltato e imparato dalla prima all’ultima nota della doomy “The End”.
W il Death Metal, W i Vader, W la Polonia!

Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 giu 2014 alle 14:03

E' da Revelations che non compro più nulla dei Vader, hanno fatto tanti, troppi buchi nell'acqua. Questo l'ho ascoltato parecchie volte per farmi un'idea precisa e devo dire che mi è piaciuto. Ci sono pezzi davvero notevoli come Hexenkessel, The Eye of The Abyss, altri inusuali ma buoni come The End ma c'è qualche canzone che non esaltante e molto Slayer-oriented (non che sia una novità ;-) come Triumph of Death. Le bonus tracks sono molto valide e meritavano di stare nella tracklist ufficiale. Vader, finalmente!

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