Sigla:
Buongiorno cari lettori di
Metal.it, e benvenuti alla nuova puntata di "
Metal-Quark, la scienza dietro il metallo".
Oggi vi parleremo di un particolare sentimento, molto presente negli albums metal, ma spesso non codificato dal sentire comune. Stiamo parlando, cari lettori, della
FOTTA.
Vado a riportare le descrizioni presenti nel Manuale di Lingua e Mitologia Urbana, alla voce "
Fotta":
1) Parola emblematica e molto produttiva soprattutto nello slang hip-hop: indica un sentimento prepotente e irrazionale, un mix tra rabbia, convinzione dei propri mezzi e forza d'animo.
2) Stato di arrazzamento, Desiderio sessuale, tempesta ormonale, tirella. Probabile che si è arrivati a questo uso del termine partendo dalla base FOTTA=FORTE DESIDERIO DI QLCOSA, e quindi la declinazione del concetto in FORTE DESIDERIO SESSUALE.
3) Fissazione, scimmia, addiction.
4)Il De Mauro segnala originariamente voc. regionale tosc. e roman. con significato di rabbia .
Ora, al di là dell'hip hop, il concetto di "
Fotta" dovrebbe essere chiaro e caro a tanti di voi. Ma proprio a voler declinare in maniera definitiva il concetto, ecco che vi porto all'ascolto del terzo album dei greci
Crystal Tears.
E si, perchè "
Hellmade" è un concentrato di
Fotta dalla prima all'ultima nota. Una potenza, una cattiveria, una voglia di spaccare tutto che di solito ho sentito in me stesso e nei miei amici capelloni sedicenni in sala prove, qui ce la ritroviamo servita in quaranta minuti e undici rasoiate dal combo ellenico, che abbandona
Ian Parry per reclutare al microfono
Søren Nico Adamsen, la ciliegina perfetta su questa grossa torta di viuleeenza.
Power metal tirato a balestra, sin dalla aggressivissima opener "
Destination Zero" i Crystal Tears ce la mettono talmente tutta nel voler dimostrare quanto siano intrisi di
Fotta, da suscitare un sorrisino benevolo più di una volta; inseguimenti chitarristici al limite della multa per eccesso di velocità, una sezione ritmica incazzata e selvaggia, un vocalist che volta per volta si lancia, con la sua voce aggressiva e molto alla Ralf Scheepers, in un assalto sonoro all'ultimo acuto, e sì che un paio li poteva lasciare a casa, per quanto striduli gli vengono fuori a volte.
Insomma, cari lettori e care lettrici di Metal.it, "
Hellmade" è un dischetto di onestissimo power metal, melodico il giusto, veloce, potente, aggressivo e senza tanti fronzoli per la testa. A me tutto questo dispiegamento di
Fotta fa sorridere e mi gasa allo stesso tempo, e a voi?
Grazie per averci seguito in questa nostra puntata di "
Metal-Quark", e al prossimo appuntamento.
Piero Sbranfela