Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:53 min.
Etichetta:Lion
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. AIN’T YOUR CROWD
  2. UNCONTROLLED
  3. YOU ARE
  4. HEY LORD
  5. BLACK AND BLUE
  6. CREEP
  7. BLACK BARN
  8. STATE OF GRACE
  9. LANDING
  10. CELEBRATION BOUND
  11. SUNSHINE
  12. CHICAGO BLUE

Line up

  • Andreas Eklund: lead vocals
  • Tony Andersson: drums
  • Anders Lundstrom: guitars
  • Per Schelander: bass, vocals
  • Mats Hallstensson: lead guitars, vocals

Voto medio utenti

Quarto album per gli Svedesi House Of Shakira che, a quattro anni di distanza da “III” uscito nel 2000 per l’etichetta tedesca MTM, tornano con “First Class” per la Lion Music. Ancora una volta questa ottima band AOR non delude gli amanti del genere confezionando un disco ben prodotto e ben suonato, melodico ma veloce ed estremamente vario.
Il mid-tempo “Ain’t Your Crowd” apre le danze con i suoi riff di chitarra anni ottanta e un chorus decisamente incisivo e dinamico, interpretato magistralmente dalle corde vocali di Eklund e sorretto dalle graffianti chitarre di Lundstrom e Hallstensson. Repentino aumento di velocità per “Uncontrolled”, il cui assolo centrale ospita un dialogo chitarra-basso degno del duo Billy Sheehan-Paul Gilbert (Mr. Big) ai tempi d’oro di “Lean Into It”.
Segue “You Are”, brano AOR il cui ritornello, pur essendo orecchiabile e tutt’altro che scadente, fatica a decollare e si perde in troppi tentativi di cambio di direzione. Fatta eccezione per il grande lavoro del bassista Per Schelander e per un passaggio di chitarra identico all’intro di “Dazed And Confused” dei Led Zeppelin, “Hey Lord” viaggia sui binari della banalità ma fortunatamente precede la divertente ed acustica “Black And Blue Skies”. Le successive “Creep”, “Black Barn” e “State Of Grace” sono un trionfo di cori perfettamente funzionanti e melodie accattivanti ed ogni membro del combo svedese fa sfoggio di grande abilità, primo tra tutti il vocalist che dona ad ognuna di queste tracce una interpretazione d’alto livello.
Il rombo di un aereo introduce la splendida “Landing” con i suoi ritmi incalzanti anni settanta e lo splendido ritornello impossibile da dimenticare. “Celebration Bound”, discreto up-tempo anch’esso proprietario di un chorus di facile presa, lascia velocemente il posto a “Sunshine Song”, brano complesso, ricco di cambi di tempo ma caotico nell’insieme senza contare la poco convincente prova vocalist che nella parte iniziale del pezzo sembra poco incline alle melodie acustiche. Nella acustica “Chicago Blue” Eklund si riscatta e offre ancora una volta una grande interpretazione di quest’unica ballad cui spetta il compito di chiudere l’album.
Il titolo “First Class” è decisamente profetico: si tratta davvero di un album di prima classe che spicca per la sua varietà e per l’energia che i brani contenuti riescono a trasmettere. La produzione impeccabile da spazio a una ottima sezione ritmica (il bassista Per Schelander, lo ripeto, fa davvero un grande lavoro), fa brillare le chitarre e rende al meglio le buone, buonissime, capacità vocali di Andreas Eklund. A tutto questo si aggiungano dodici canzoni ognuna diversa dall’altra che facilmente faranno la felicità dei fans vecchi e nuovi di una band che non ha mai inflitto una delusione al suo pubblico. Nemmeno questa volta.
Recensione a cura di Elena Mascaro

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