Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:26 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. A COLD EMBRACE
  2. ENEMY OF REASON
  3. THE WEAK AND THE WISE
  4. INTERNAL/ETERNAL
  5. TRUTH UNTOLD
  6. IN DAYS OF WOE

Line up

  • Jonathan Athon: bass, vocals
  • James May: drums, vocals
  • Andrew Fidler: guitars, vocals

Voto medio utenti

Sia ben chiara una cosa: non stiamo parlando di un trio di sprovveduti.
I Black Tusk non sono dei novellini, tutt’altro; il combo statunitense è arrivato, due anni fa, al suo quarto full length e ha sempre mantenuto alto il vessillo dello sludge-stoner metal a colpi di pezzi carichissimi, grintosi e “in faccia”.
Un sound sporco, sudaticcio e senza troppi fronzoli, chitarroni grossi come case, sezione sempre dritta e inarrestabile, testi sputati nel microfono e tanta di quella furia al retrogusto di birra che se ne potrebbero riempire delle cisterne.
Con questo Tend No Wounds, si riprende il discorso di Set The Dial, il precedentelavoro in studio dei nostri, mantenendo la formula vincente fatta di canzoni brevi ma intensissime, caratterizzate da una forte omogeneità espressiva, stilistica e intenzionale. Lo scopo principale dei Black Tusk, lo si capisce subito dall’opener A Cold Embrace che introduce alla spumeggiante Enemy Of Reason, è e rimane quello di convogliare verso il loro pubblico una carica sonora ruvida fatta di riff massicci; nessuna voglia di impressionare con tecnicismi o di sorprendere con escursioni fuori strada, solo una pura e semplice attitudine da schiacciasassi. The Weak And The Wise alza ulteriormente il tiro, proponendo ritmi trascinati e una pasta sonora tipicamente sludge, con strizzate d’occhio a melodie quasi sabbathiane. La quarta traccia, Internal/Eternal è forse quella che meglio sintetizza e simboleggia lo stato di grazia attuale del gruppo; un punto d’incontro ideale tra uno stoner metal declinato in chiave doom e quella frangia dello sludge sudista più insozzato e sanguigno che gruppi come Eyehategod e i primi Kylesa hanno potuto ispirare, il tutto condito da una venatura punkeggiante che da sempre caratterizza il marchio di fabbrica dei Black Tusk.
Truth Untold tiene alti i giri del motore aumentando ancor di più l’intensità e andando a mostrare l’anima più rock del trio, capace di buone e coerenti aperture melodiche sulla parte finale del pezzo, mentre la conclusiva In Days of Woe, cadenzata e pesante, fa scorrere via la coda del disco in maniera perfetta.
Alla fine dell’ascolto, in tutta onestà, pare che non siano nemmeno passati i 23 minuti scarsi della durata del lavoro, tanto le canzoni filano via dritte e piacevoli. Niente di anonimo, sia ben chiaro, anzi, è giusto che, con un EP succulento come questo, ci si alzi da tavola con ancora un po’ d’appetito. Se questo è lo sviluppo del progetto musicale portato avanti dai Black Tusk, sicuramente la futura quinta prova in studio appagherà i desideri di qualsiasi patito del genere.
Recensione a cura di Antonio Enoth Cassella

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