Copertina 4

Info

Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:Sony Music

Tracklist

  1. BECAUSE WE CAN
  2. I’M WITH YOU
  3. WHAT ABOUT NOW
  4. PICTURES OF YOU
  5. AMEN
  6. THAT’S WHAT THE WATER MADE ME
  7. WHAT’S LEFT OF ME
  8. ARMY OF ONE
  9. THICK AS THIEVES
  10. BEAUTIFUL WORLD
  11. ROOM AT THE END OF THE WORLD
  12. THE FIGHTER

Line up

  • Jon Bon Jovi: vocals, guitars
  • Richie Sambora: guitars
  • Hugh McDonald: bass
  • Tico Torres: drums
  • David Bryan: keys

Voto medio utenti

Eh no, Gionni, cosa mi combini? Perché hai fatto un disco del genere? I segnali ce li avevi dati negli ultimi anni, ma io non ci volevo credere. Non potevo nemmeno immaginare quanto lontano dal rock ti avrebbero portato gli ultimi anni e devo dire, in tutta sincerità, che questa svolta pop prima mostrata quasi con vergogna ed oggi sbandierata con dischi sempre peggiori proprio non mi piace. Eppure, sul palco, si vede ancora quanto ti piace, il rock and roll. Si vede come godi a saltellare e a far ballare uno stadio intero. Si vede come ti piace sentire il groove che fa tremare le tribune. E poi certo, ci sono i momenti lenti, ma di una caratura così elevata come solo chi scrive grande rock può proporre. Insomma, Gionni, questa per me è una delusione. La più grande in tanti anni di fedeltà a te e ai tuoi ragazzi. Non me lo dovevi fare. A San Siro ci sarò, mi dovrai chiedere scusa con un altro concerto epocale come e più di quello di Udine. Adesso me lo devi.

Detto ciò che dovevo a Bon Jovi, torno da voi per un rapido track-by-track, giusto per darvi l’idea del significato di quel 4 che fa bella mostra di sé sulla pagina.
Because We Can: si parte col singolo che da qualche tempo gira sulle radio e on-line. Una canzone che rappresenta perfettamente ciò che dicevo prima: un poppettino da quattro soldi senza mordente, bocciato senza appello.
I’m With You: pensavo non si potesse fare peggio del singolo e invece subito dopo ecco arrivare un pezzo mezzo acustico, moscio anche nel refrain. Una cosa probabilmente ad hoc per le radio che non lascia nulla, nemmeno il tempo di ricordarsi che si tratta dei Bon Jovi e non dell’ennesima inutile pop band anglosassone.
What About Now: la title-track è la prima delle poche canzoni degne di nota. Quantomeno, stavolta lo stile Bon Jovi è ampiamente riconoscibile e diciamo che, pur senza esaltare, soddisfa. Con un bel video alle spalle potrebbe effettivamente rappresentare ben più del singolo in termini di visibilità e ritorno commerciale, non mi spiego come mai non sia stata scelta questa, sarebbe stato il giusto compromesso tra sonorità vecchie e nuove.
Pictures Of You: sembra un pezzo degli U2, che io odio, ma devo ammettere che non è male. Melodia e arrangiamento conquistano, direi che è sicuramente un’altra delle canzoni che si salvano.
Amen: il primo lento è una ballad acustica, a metà tra Springsteen e una preghiera gospel. In effetti una certa emozione la trasmette. Anche questa da annoverare tra i pezzi che salvo, vi giuro che arrivato qui, dopo la delusione delle prime due, pensavo di avere a che fare con un bel disco, ma poi…il nulla o quasi.
That’s What The Water Made Me: cerca di tenere la falsariga della title-track, ma nemmeno la sfiora in quanto ad efficacia. Un brano oggettivamente inutile che non raccoglie attenzione fin dal primo ascolto.
What’s Left Of Me: richiami country già tentati in passato con maggiore fortuna, ma manca totalmente il mordente trovato in pezzi storici. Tutto sommato però si salva in mezzo a un mare di inutilità.
Army Of One: forse la peggiore, in cui si vuole di nuovo percorrere il sentiero pop oriented caro agli U2, finendo per proporre una canzone orribile, anche nel ritornello, che è un’ottima fotografia del fallimento in fase di songwriting.
Thick As Thieves: ballad noiosa, inconcludente e monotona. Ora, che mi stecchino anche le ballad proprio non posso sopportarlo. Altra song da dimenticare in fretta.
Beautiful World: ecco, finalmente una canzone da salvare, anche se si rimane di nuovo in territori pop/rock. Stavolta però quantomeno il refrain è carino e rimane in testa abbastanza agevolmente.
Room At The End Of The World: ennesimo crollo pop di un disco veramente irritante, altro esperimento fallito come Army Of One, condito da tanta ma tanta noia.
The Fighter: Ninna nanna acustica, che forse andrebbe bene come b-side di un singolo in Giappone, giusto per non buttarla via, anche se in un disco ispirato sarebbe stata scartata senza nemmeno rifletterci troppo.

Bon Jovi, vi ricordate da dove venite? Vi ricordate che non vi chiamate Springsteen e nemmeno U2? Vi ricordate che siete una rock band? Vi ricordate che potete mettere un assolo di chitarra, un riff, una rullata o qualcosa di rock ogni tanto?
Io davvero sono sconcertato, amici miei. Salvo 5 pezzi (il che vuol dire sufficienti, mica belli) su 12. Rapportando il voto sul 10, questo disco si prende un bel 4.
Se dobbiamo andare avanti così è meglio che la finiscano subito di fare nuovi album. Che si limitino a fare concerti, anche perché lì danno veramente emozioni. In attesa del concerto di San Siro, però, state lontani da questo abominio.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 mar 2013 alle 17:37

brutto...brutto...l'ultimo album solista del chitarrista Sambora è 1000 volte meglio (e non è un capolavoro neppure quello)...

Inserito il 18 mar 2013 alle 14:40

questi sono i BJ maturi. penso che i BJ di New Jersey e Slippery non torneranno più. il nuovo album è molto vicino a These Days che era piuttosto bello.il precedente The Circle era brutto invece. What About Now lo ascolterò più volte ma per ora mi piace. Sono d'accordo che sono dei raccimola denari e questo un pò mi dispiace. Però ci hanno regalato live streaming il full show di Cleveland e lì ho goduto.

Inserito il 18 mar 2013 alle 10:17

Da quel dì che non li ascolto più...e vedo che non ci perdo niente!!!

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