Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:30 min.
Etichetta:EBM Records

Tracklist

  1. THE DAWN OF THE END (INTRO)
  2. DEAD
  3. PSEUDO FREEDOM
  4. THE CAGE
  5. CHAOS LORDS
  6. THE BEAST WITHIN
  7. DISSOLUTION
  8. FORCED CYNICISM

Line up

  • Fabri: guitars, vocals
  • Johnny: guitars
  • Gigi: bass
  • Thrasher: drums

Voto medio utenti

I Torment non sono certo gli ultimi arrivati, infatti, è da più di dieci anni che randellano con il loro Thrash primordiale, un decennio che li ha visti affrontare una cronica instabilità a livello di formazione, che probabilmente li ha anche penalizzati sul piano discografico, limitata a tre sole uscite, l'ultima delle quali è proprio questo "The Damage Is Gone".

Una mezzora di Thrash Metal pensato, suonato - ed anche registrato - come si faceva una volta.

Vengono così in mente gli esordi di Kreator (che agli inizi si chiamavano Tormentor) Necronomicon o Violent Force, anche se le chitarre, sopratutto a livello di assoli, sembrano puntare maggiormente oltreoceano, a formazioni come Indestroy, Devastation o Blood Feast.

A penalizzare "The Damage Is Gone" ed ovviamente gli stessi Torment, non sono comunque né l'eccessiva devozione e nemmeno una resa sonora alquanto deficitaria (che comunque non è certo d'aiuto), quanto la difficoltà di mettere in campo canzoni in grado di catturare l'attenzione dell'ascoltatore e di scaraventarlo per aria, e che non si limitino a fargli scuotere la testa al ritmo di raffiche e soluzioni che ormai i fedeli affezionati a questo genere conoscono a menadito.

Le chitarre graffianti e belle massicce di Johnny e Fabri, le vocals abrasive e quasi gutturali di quest'ultimo, e la spinta del duo ritmico (Gigi e Thrasher) sono comunque garanzia di brani onesti, furiosi e martellanti, e se ne giovano sopratutto pezzi come "The Cage" o "Chaos Lords", ma nel complesso si è ancora distanti dalle migliori uscite del settore.

Coerenti.
Competenti.
Ma - perlomeno in questa occasione - si va ben poco oltre al compitino assegnato.




I am
I hear
I see
I feel
I review
I think therefore I am ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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