Eclectika - Lure Of Ephemeral Beauty

Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:58 min.
Etichetta:Asylum Ruins

Tracklist

  1. THROUGH THE SUPERNOVA REMNANT
  2. LURE OF EPHEMERAL BEAUTY
  3. CYCLIC ANAGNORISIS
  4. ROOM NINETEEN
  5. SOPHIST’S DEATH : LEGACY AND BITTER TEARS
  6. TRAUMA 835
  7. SWEET MELANCHOLIA
  8. LES SEPT VERTUS CAPITALES
  9. HANDICAPPED SEX IN A MENTAL ORGY
  10. AOKIGAHARA

Line up

  • Sebastien Regnier: vocals, instruments
  • Noemìe Sirandre: vocals
  • Aurelien Pers: vocals

Voto medio utenti

Eclectika è il progetto del musicista francese Sebastien Regnier, il quale si occupa di ogni aspetto della faccenda: l’intera parte strumentale, le liriche, l’artwork e la produzione. Unici collaboratori una coppia di vocalist, come già era avvenuto nei due precedenti lavori di questa “one-man band”.
La proposta è discretamente complessa, una sorta di post-black metal con voce operistica femminile ed atmosfere particolari, dal classicismo alla malinconia, dall'oscuro al cosmico. Non è semplice né immediato seguire le evoluzioni di brani come “Cyclic anagnorisis”, dove si passa da sonorità gelide e sintetiche ad assoli in puro stile heavy metal, con l’immancabile contrasto tra il canto da soprano di Noèmie Sirandre ed il growl urticante del black anni ’90. Più spiazzanti ancora gli inserti acustici ed il mood sconsolato di “Room nineteen” ed il romanticismo soporifero da colonna sonora cinematografica che aleggia in “Sweet melancholia”, mentre “Les sept vertus capitales” ripropone tematiche dark-epic black di matrice scandinava grazie ad un’ incedere più solido e graffiante.
Evidente la natura sperimentale ed alternativa del gruppo, confermata dall’ariosità ipnotica e quasi spaziale di “Handicapped sex in a mental orgy”, il pezzo più bello dell’album, e nella lunga traccia strumentale che chiude l’opera, altro apice della scaletta, dove addirittura si sfiorano le magie sognanti degli ultimi Neurosis.
Inevitabile sottolineare che si tratta di un disco con luci ed ombre, data la consistenza ondivaga voluta dal musicista di Digione. Il rischio, molto concreto, è quello di scontentare un po’ tutti: i blacksters per le eccessive contaminazioni, i fans del post-metal per l’insistenza sulla componente operistica, gli altri per l’eccessiva enfasi sulla freddezza ermetica dello stile proposto. La probabile conseguenza è che Eclectika rimanga entità circoscritta ad un numero ridottissimo di seguaci.

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