Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:46 min.
Etichetta:Napalm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. EISENWINTER
  2. NACHTGEBET
  3. RAUHNACHT
  4. DIE TREUEWATCH
  5. AM ISENSTEIN
  6. ECKESACHS
  7. WINTERBLUT
  8. UNTOT
  9. HAGEN VON TROJE
  10. DU UND ICH

Line up

  • Ortwin: guitars
  • Hagen: vocals
  • Sandra Schleret: vocals
  • Werner Bialek: vocals
  • Hannes Krause: keyboards
  • Roland Wurzer: bass
  • Moritz Neuner: drums

Voto medio utenti

Alla breve distanza di un anno dal debut album, tornano i Siegfried, band dedita ad un metal mescolato con parti epiche e"vichinghe". A primo ascolto mi è sembrato il solito gruppo simil In Extremo: classico cantato in madre lingua tedesca, vocione maschile e cori qui e là. Invece mi sono ricreduto e ad un ulteriore e più attento ascolto, ho iniziato a trovare tutte le piccole differenze che fanno di questi Siegfried una band niente male, sicuramente meglio dei mediocri colleghi d'etichetta Morgenstern. Per prima cosa, la base che forma le canzoni non è il solito rock/metal "alternativo" di cui fanno uso i connazionali e ben più famosi In Extremo, ma è un heavy metal molto classico e pesante (a tratti quasi vicino al thrash più melodico o al gothic più tirato); le chitarre macinano riff pesanti e ben strutturati in continuazione, accompagnati da un drumming sicuro e pulito. Le melodie sono interessanti e, cosa più particolare, le voci presenti sono addirittura tre. Una voce maschile più grezza e quasi urlata, un'altra voce maschile più melodica (presente quasi esclusivamente nei cori), e una brava voce femminile, spesso protagonista di ottime linee vocali e pezzi recitati. "Eisenwinter", "Am Isenstein", "Nachtgebet", "Untot", sono solo alcuni titoli che meglio rappresentano l'album, con i loro cori epici e trascinanti, le melodie pesanti e a tratti oscure, le voci teatrali. Se vogliamo continuare a trovare le differenze tra i Siegfried e bands come In Extremo o Subway to Sally, dobbiamo anche dire che in questo caso non esistono cornamuse o strumenti tipicamente medievali, ma solamente chitarre, basso, batteria e tastiere. Purtroppo tutti questi pregi sono però accompagnati da altrettanti difetti, come una produzione ahimè non troppo curata (sicuramente colpa del limitato budget a disposizione della band), una ripetitività di fondo, che porta ad annoiare non poco l'ascoltatore, e l'uso della lingua tedesca che, a mio avviso, porta ad una notevole limitazione di pubblico. Insomma un buon prodotto, che merita un ascolto, ma che sicuramente avrebbe meritato più attenzione nella produzione e soprattutto nel songwriting. Se potessi dare un consiglio ai Siegfried, direi di limitare l'utilizzo della lingua tedesca e del cantante "grezzo"... il suo "lato animale" dopo un pò stufa sul serio!
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras

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