Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:15 min.
Etichetta:Abyss Records

Tracklist

  1. NEEDLES OF THE BLIND
  2. SKINNED, TO FEEL ALL
  3. SMELLS ACRID
  4. DENY YOUR CREED

Line up

  • Andrew Goreds: Vocals
  • Luke Scurb: Guitars
  • Vhell Miscarriage: Guitars
  • Frank Nichols: Bass
  • Fred Valdaster: Drums

Voto medio utenti

Non proprio dei novellini i pisani Humangled. Attivi all'interno della scena estrema italiana sin dal 1994, dopo la registrazione del demo “Anatomic Butchery” del 1996 interrompono le attività per riprenderle solamente 10 anni dopo con l'ep “Refoetalized”. Questo nuovo ep “Odd Ethics” segue il primo vero full lenght della band, “Fractal” edito nel 2010 sempre sotto Abyss Records. Appena quattro le canzoni incluse al suo interno per un quarto d'ora scarso di musica.

Non ci sono grosse novità di cui parlare. Rispetto al lavoro precedente, il sound degli Humangled ha perso parecchio del marcio e della brutalità che lo contraddistingueva in favore di brani dall'approccio più semplice e immediato, che hanno dalla loro il pregio di rimanere in testa sin dal loro primo ascolto, anche se alla lunga risultano alquanto noiosetti. La linea rimane sempre quella di un Death Metal abbastanza canonico, con riff semplici e lineari, che predilige ritmiche piuttosto cadenzate a dispetto di accellerate e tempi più sostenuti, alle volte vicine ad un certo Death'n'Roll, aspetto particolarmente accentuato in questo nuovo ep. Per chi non li conoscesse, stilisticamente possono riportare alla mente alcune cose dei Carcass senza però le idee fresche che avevano reso grande la band di Jeff Walker.

Nel complesso l'ascolto potrebbe anche risultare piacevole, i brani sono talmente catchy che si lasciano benissimo ascoltare, senza però provocare il minimo sussulto. Personalmente ho trovato questo lavoro poco interessante e un po' troppo ripetitivo, nel complesso privo di mordente, con alcune idee tutto sommato salvabili come l'opener “Needles of the blind”, unico brano pienamente riuscito del lotto, ma per il resto un disco eccessivamente statico. Trascurabile.
Recensione a cura di Simone Carta

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