Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:47 min.
Etichetta:Locomotive
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. IMPRESSIONS
  2. BREAKABLE
  3. CIRCLE OF WAYS
  4. SWIMMING
  5. 81
  6. FLOATIN
  7. BURNED EYES
  8. CHANGIN
  9. NOT ENOUGH
  10. STOLEN CHILDHOOD
  11. THANK YOU
  12. INSIDE ME
  13. TEMPLE OF LOVE

Line up

  • Jaime Scholz: vocals
  • Timo Brauwers: guitar
  • Martin Rollmann: bass
  • Marcel Romer: drums

Voto medio utenti

Ennesima formazione che si tuffa nel filone più in auge del momento, quello che cerca di coniugare la diafana melodia uggiosa e depressiva del post-grunge con poderose infiltrazioni di brutalità industriali nu-metal.
Ne sortisce il solito stile ibrido, altalenante, freddamente costruito a blocchi con l'accortezza e la precisione del chimico. Una porzione di dolcezza, una di violenza, un'altra pausa sognante, un altro stacco granitico, e così via schiacciando a forza nello stesso spazio due anime contrapposte, raramente comunicanti tra loro. Rabbia e riflessione, tranquillità e furore, tutto sommato è una musica che si adatta bene ai nostri tempi così ondivaghi e schizofrenici.
Dei Leaf sappiamo ben poco, se non che dovrebbero essere Tedeschi, ed il loro album presenta la solita struttura alla quale siamo ormai abituati. I brani vengono monopolizzati dalla parte vocale, che lungamente e costantemente ci accarezza con toni suadenti e ci schiaffeggia con feroce screaming accorpato ad esplosioni chitarristiche compresse e monolitiche. L'atmosfera anche nei momenti più delicati ha qualcosa di malsano, di angosciante e lamentoso, immagini di autunni plumbei e sentore di foglie in decomposizione. Le canzoni scorrono monotone e stancamente uguali, la differenziazione dei brani è praticamente nulla e non bastano alcuni minimali inserti elettronici ad illuminare uno schema pietrificato che fà di questo tipo di gruppi una serie infinita di cloni indistinguibili. Uno degli episodi più riconoscibili e validi è la cover pestona di "Temple of love" dei Sisters of Mercy, e ciò non depone in favore dei Leaf.
Avvicinatevi a questo gruppo solo se siete amanti del crossover aggro-melodico, altrimenti c'è il rischio di annoiarsi parecchio.

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