Mithras - Worlds Beyond The Veil

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:67 min.
Etichetta:Candlelight
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PORTAL TO THE...
  2. WORLDS BEYOND THE VEIL
  3. BEQUEATH THY VISIONS
  4. THE CALLER AND THE LISTENER
  5. BREAK THE WORLDS' DIVIDE
  6. LORDS AND MASTERS
  7. PSYRENS
  8. VOICES IN THE VOID
  9. THE SANDS OF TIME
  10. SEARCH THE ENDLESS PLANES
  11. THEY CAME AND YOU WERE SILENT
  12. TRANSCENDENCE
  13. BEYOND THE EYES OF MAN

Line up

  • Rayner Coss: vocals, bass
  • Leon Macey: guitars, drums

Voto medio utenti

Secondo disco per i britannici Mithras, autori di un death metal che, almeno nelle intenzioni, è personale ed affascinante. La band riprende tematiche “cosmiche”, immaginando altri mondi con forme di civiltà evoluta, e le canta in questo “Worlds Beyond The Veil”. Il retrogusto lirico è vagamente Lovecraftiano e ciò ci riporta all’influenza principale della band, i Morbid Angel. In effetti musicalmente i Mithras, composti da soli due elementi, molto deve alla band di Trey Azagtoth, anche se, e questo è un elemento caratteristico, molte sono le parti atmosferiche, con mood spaziali che sembrano voler ricreare le atmosfere dello spazio profondo. Una ulteriore caratteristica di questo disco è che esso è per larghi tratti strumentale, con l’intervento della voce del singer Rayner Coss che si fa davvero desiderare per la considerevole durata dei 67 minuti del disco.
La pecca principale del disco è l’orribile produzione, molto povera e che penalizza soprattutto l’eccellente lavoro di batteria e non di meno anche gli assoli puliti. Dal punto di vista del songwriting ci troviamo di fronte ad una band che ha saputo creare qualcosa di valido, ma ancora acerbo e per certi versi pretenzioso, con parti molto complesse e articolate talvolta fuori luogo.
In definitiva un disco che mostra degli squarci di luce in una giornata di tempo variabile, con frequenti annuvolamenti, rovesci di carattere temporalesco e successive schiarite. Uno dei punti più alti del disco è “Psyrens”, songs altamente atmosferica con in sottofondo il mare ed il canto delle sirene, ed un assolo melodico, straniante ed esotico, che contrasta con le sfuriate brutali del combo britannico. Sulla stessa scia troviamo la conclusiva “Beyond The Eyes Of Man”, song di ben 13 minuti e mezzo.
La cosa migliore di questo disco alla fine sono le atmosfere, davvero evocative della proposta dei Mithras, i quali la prossima volta farebbero meglio a curare di più la produzione e ad affinare il songwriting, talvolta troppo caotico. C’è ancora da lavorare sodo, ma le premesse ci sono tutte.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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