Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:55 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. TIME WILL TELL
  2. SIGN OF TRUTH
  3. BRINGER OF SALVATION
  4. POURING RAIN
  5. ANTHEM (FOR THE CHILDREN)
  6. HOLY WAR
  7. DON’T FORGET
  8. WALK ON FIRE
  9. NEVER WAIT
  10. LOADED GUN (BONUS TRACK)

Line up

  • Olaf Hayer: vocals
  • Johnny Öhlin: guitars
  • Nobby Noberg: bass
  • Ronny Milianowicz: drums
  • Kaspar Dahlqvist: keyboard

Voto medio utenti

Ecco finalmente l'album di debutto dei Dionysus, band formata dal batterista Ronny Milianowicz, che avevo apprezzato sul primo album dei Sinergy, al quale si sono uniti prima due ex Nation: il chitarrista Johnny Öhlin e Magnus Noberg (basso), poi il cantante Olaf Hayer, che molti conosceranno sopratutto per aver cantato sui due album solisti di Luca Turilli, ma che è anche il frontman dei Lord Byron. Dopo la realizzazione del demo "Paradise Land" (del 2000) si è aggregato ai Dionysus anche Kasper Dahlqvist, tastierista negli Stormwind ed ex Sahara. Un po' di cronistoria è necessaria, tanto per chiarire che non si tratta proprio degli ultimi arrivati e come ci fossero i presupposti per grandi risultati! Tuttavia, anche al ricordo delle aspettative che mi avevano ispirato i tre pezzi presenti su "Paradise Land", non posso essere pienamente soddisfatto di "Sign Of Truth", un album dal quale i Dionysus mostrano limiti preoccupanti. In un contesto musicale che deve moltissimo a Helloween, Malmsteen, Freedom Call e all'accoppiata Edguy/Avantasia (ricordo che Tobias Sammet è co-produttore dell'album!) i Dionysus mostrano il fianco, impossibilitati a difendere una mancanza di personalità evidente in ciascun pezzo della tracklist. Ed è facile dimostrarlo. Se "Time Will Tell" e la più veloce "Sign Of Truth" sembrano uscite dal songwiting di Sammett, "Bringer Of Salvation" pare un pezzo dei Primal Fear, e, se non sbaglio, vi troviamo come guest proprio Ralf Scheepers. Dimenticavo: il chorus invece ricorda quelli tipici degli Heaven's Gate. Dopo il Power neoclassico di "Pouring Rain" arrivano poi uno dietro l'altro i due pezzi migliori dell'album, "Anthem (For The Children)" e "Holy War". Il primo è un brano pulsante, con Hayer che si spesso avvicina ai registri di Bruce Dickinson, mentre "Holy War" è più vivace, diciamo pure più helloweniano... alla Keepers per intendersi. Non oso pronunciarmi riguardo la ballad d'ordinanza, e quindi saltiamo bellamente "Don't Forget", per arrivare al mid tempo "Walk on Fire", accattivante, ben interpretato da Hayer e da Johnny Öhlin (bell'assolo!) e per una volta l'accostamento ad altri gruppi non è poi così immediato... beh, bisogna soffermarcisi un poco! Questo stesso discorso vale sia per la veloce, e non particolarmente riuscita, "Never Wait", sia per la conclusiva "Loaded Gun", qui presente come bonus track, che accelera i ritmi: doppia cassa e Power Metal a manetta.
Non ricordo di essere mai ricorso in passato a così tanti paragoni per descrivere un album, così, nonostante l'evidente bravura e talento dei singoli musicisti, non mi arrischio ad andare oltre la sufficienza.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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