Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:30 min.
Etichetta:Copro
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. TIME TO DO THIS RIGHT
  2. FIVE ON ONE
  3. BROKE ME NOT
  4. THIS TIME
  5. WIPE AWAY THE SCARS
  6. STRAIGHT ESCAPE
  7. TAKE IT BACK
  8. NINE TILL FIVE
  9. X-MARKS THE SPOT
  10. WASTED GENERATION
  11. BAYSIX
  12. INSECURITIES
  13. ANGEL EYES

Line up

  • Tommy: vocals, guitars
  • Joel P.: guitars
  • Rich: vocals, bass
  • TK: drums

Voto medio utenti

Formatisi nel 1999 nel sud-est dell'Inghilterra, i Baysix hanno cambiato line-up diverse volte prima di giungere a quella attuale, composta da quattro elementi. "Death by misadventure" è il loro album di debutto, un lavoro che sia musicalmente che concettualmente non può non essere associato al filone hardcore/straight-edge, ma che in realtà presenta anche numerose influenze di altri generi, come ad esempio il metal e il punk rock. Le tredici tracce incluse sono abbastanza varie al loro interno e, pur puntando molto sulla forza d'impatto e la velocità, sono comunque caratterizzate dalla presenza di linee melodiche di una certa rilevanza. Anche le vocals si adattano molto all'andamento dei vari pezzi, infatti nella stessa composizione è possibile trovare sia il cantato aggressivo che quello pulito. In parole povere i Bay6 sono la classica band che basa le proprie song su tutti gli elementi tipici dell'HC più classico (quello alla Agnostic Front tanto per intenderci) e che quindi attribuisce una grande importanza all'inserimento di parti super-veloci e ai cambi di tempo, ma contemporaneamente direi che questo quartetto si gioca la carta dell'innovazione, cercando quindi di proporre un sound che sia il più possibile personale. Il risultato non è poi tanto malvagio a mio avviso, anche se è innegabile che nel disco si possa sentire qualche ingenuità di troppo (cosa peraltro giustificabile visto che dubito che uno qualsiasi dei membri del gruppo possa superare i diciassette/diciotto anni di età...). In generale trovo che la componente punk rock/melodica sia forse quella più debole e meno convincente di "Death by misadventure", se non altro perché in alcuni momenti il suo utilizzo può apparire un po' forzato. Questo comunque non significa che il cd sia da buttare, anzi tutto sommato si è rivelato un ascolto abbastanza gradevole, che lascia pensare che per questa formazione i margini di miglioramento possano essere ancora piuttosto ampi.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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