Comity - ...As Everything Is a Tragedy

Copertina 9

Info

Anno di uscita:2006
Durata:55 min.
Etichetta:Candlelight
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

Non disponibile

Line up

  • Thomas: vocals
  • Francois: guitars
  • Yann: guitars
  • Ben: bass
  • Guillaume: drums

Voto medio utenti

I Comity sono una band francese, attiva dal 1996, che con questo “…As Everything Is A Tragedy” giungono alla terza release, dopo un ep nel 2002, “The Catharsis Sintax Project Ep”, ed il debut del 2003, “The Deus-ex-Machina As A Forgotten Genius”.
Il nuovo disco già dall’impostazione la dice lunga sulle intenzioni della band. 99 tracce, innominate, che scorrono senza sosta, come fossero un’unica traccia, in un continuum spazio/temporale il quale, a dispetto del nome, continuo non è, in quanto è disturbato, stuprato, disarticolato, slabbrato, decostruito e ricostruito incessantemente, per un sound che raccoglie quanto di meglio la scuola postcore americana abbia partorito negli ultimi anni, non dimenticando però, qua e la, influenze dai più disparati generi.
La completa assenza di riferimenti fa si che l’ascoltatore venga inconsapevolmente trascinato in un vortice, nota dopo nota, il quale gira sempre più vorticosamente, più furiosamente, con accelerazioni che sfociano nell’hydro-grind, seguite da rallentamenti sludge-doom, quando non da lunghi arpeggi dissonanti e snervanti, dove le dis-armonie assurgono a state-of-art di un sound totalmente malato, obliquo, non convenzionale, dove Dillinger Escape Plan fanno l’amore coni Today Is The Day, li tradiscono con i Neurosis e si fanno stuprare dai Converge o dai Breach di “Kollapse”.
Gli Stati Alterati di Coscienza indotti da questo flusso magmatico di note spesso incomprensibili, le quali acquistano un senso solo se viste nel loro complesso di lucida e incontenibile follia, vi porteranno in luoghi dove non siete mai stati prima, luoghi che non pensavate potessero esistere nella vostra mente.
È un viaggio sfibrante, annichilente, sarà come vomitare l’anima, come confessare la propria esistenza al Dio Malato dei vostri Peggiori Incubi, un repulisti dopo il quale si sentirete piatti, vuoti, virginali, respiro lento, battito debolissimo, elettroencefalogramma piatto. _^__^_____^________________________........
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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