Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:47 min.
Etichetta:Candlelight
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. UNBELIEVER'S SCRIPT
  2. ILLUSSION POSSESSOR
  3. CONTROLLED BY MIND
  4. SOUL CONTROLLERS
  5. SHAPELESS ENTITY
  6. KNOWLEDGE GATHERER
  7. VOICES FROM THE PAST
  8. SPIRITUALLY TORMENTED
  9. WAVES OF DESTRUCTION

Line up

  • Marcin Urbace: vocals
  • Jacek Hiro: guitars
  • Grzegorz Feliks: bass
  • Jakub Chmura: drums

Voto medio utenti

I polacchi Sceptic sono qui al terzo disco e dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, la validità della scena death metal polacca. Il qui presente "Unbeliever's Script" è un disco d’ottimo livello, abile com'è a miscelare death metal europeo con quello americano, condirlo di riffoni thrash, bravura tecnica e atmosfere ricercate. La bravura tecnica sta diventando una costante delle band dell'est europeo, gente che ormai è padrona del mestiere e questo permette loro di osare con strutture compositive di prim'ordine. Le songs degli Sceptic sono tutte molto varie, talvolta rallentano per lasciare spazio ad arpeggi acustici di rara bellezza, altre volte accelerano verso lidi devastanti, altre ancora mettono in rilievo riffs a zanzara che fanno tanto headbangin', grazie al loro andamento "sinusoidale". L'iniziale "Unbeliever's Script" mette subito in chiaro le cose, la band le prova tutte per colpire l'ascoltatore e può di certo vantare su una buonissima produzione. Il singer è molto bravo, pur cantando principalmente in screamin', è bravo a sottolineare i passaggi più oscuri come quelli più veloci. Il disco non ha cadute di tono e sa alternare songs più veloci ad altre più lente. "Controlled By Mind" ha addirittura atmosfere gothic, mentre "Shapeless Entity" si apre con un arpeggio acustico che presto lascia spazio al mindstorming esecutivo della band. Una delle cose che più mi hanno colpito di questo disco è la bravura della band a dissimulare la propria bravura! Questo perchè gli Sceptic non sono degli sboroni e sanno confondere le parti più tecniche in mezzo ad altre più semplici ed immediate. I pezzi sono tutti molto lunghi, sempre attorno ai 5 minuti, ma non stancano. Sul disco è presente anche una strumentale, "Voices From The Past", ricca d’atmosfere retrò ed assoli heavy. Davvero una strumentale degna di tal nome, nella quale, durante i 7 minuti, la band fa sfoggio della propria sicurezza, bravura e maturità. Chiude il disco la sinistra ed oscura "Waves Of Destruction", una song dall'andamento minaccioso ed angoscioso, nella quale il singer mostra le sue doti interpretative, aiutato dal resto della band la quale dimostra di non sapere solo pestare. Consiglio questo disco a tutti gli amanti del death metal, un disco che non può passare sotto silenzio, seppur pubblicato da una band non celebrata. Bravi davvero.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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