Ukuku - Esplosione Di Organi Interni

Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:56 min.

Tracklist

  1. INTRO
  2. GREY OLD BAR
  3. DIMENTICA IL MIO NOME
  4. BLOODY GOLD
  5. HIT THE KOBOLD
  6. BERSERK
  7. DEVIATING HATE
  8. MALARIA
  9. THE WORLD WE CREATED
  10. SECRETS
  11. FOR THOSE THEY DIE
  12. PARABELLUM
  13. NERI PRESAGI
  14. REMEMBERING THE PAST
  15. BLACK SNOW
  16. CLOWNS

Line up

  • Supay: vocals
  • Mabon: guitars, bass
  • Mizar: bass ("Secrets", "Grey Old Bar", "Bloody Gold", "Malaria")
  • Christian: bass ("For Those They Die", "Parabellum", "Berserk")

Voto medio utenti

Un punto d'arrivo ed allo stesso tempo una nuova ripartenza.

Ecco quello che potrebbe rappresentare per gli Ukuku questo "Esplosione di Organi Interni".

Infatti, gli Ukuku (nome preso dalla mitologia Andina) si erano formati già nel 2003 per fermarsi poi dopo cinque anni d'attività, e solo l'anno scorso si sono rimessi in carreggiata, quindi con questo album sono andati a riassumere il proprio passato, con canzoni fatte di rabbia e di aggressività messa in musica.

L'instabilità della line-up è stata compensata da svariati ospiti, provenienti anche da gruppi affermati come Cadaveric Crematorium o Aneurysm, che si sono affiancati al chitarrista Mabon, principale artefice di questo comeback ed al cantante Supay, con quest'ultimo, almeno nell'occasione, che si rivela come uno degli anelli deboli del disco, per via di una prova poco convincente ed efficace, anche se è sicuramente apprezzabile la scelta di cantare diversi brani, che alla resa dei conti risulteranno tra quelli meglio riusciti, in italiano.

Mai lanciato a velocità impossibili, il Thrash & Death brutale, sporco ed ossessivo degli Ukuku rimanda ai Sepultura, agli Obituary ed ai Sodom più grezzi, si concentra su dei mid-tempo, spesso rallentati, che sembrano avere l'intento di prenderti alla gola fino a farti mancare il fiato. Questo riesce però solo in parte dato che, nonostante i tentativi di svariare ed inserire soluzioni particolari, "Esplosione di Organi Interni" manca di dinamismo, anche per i limiti della registrazione, e nonostante questi ragazzi picchino e si sbattano, sopratutto non lasciano il segno.
Un lavoro che quindi palesa non poche ingenuità, come ad esempio rimarcano "Hit the Kobold", "The World We Created" o "Remembering the Past", anche se altri episodi ottengono maggiori riscontri, direi più che altro, "Grey Old Bar", "Dimentica il Mio Nome" (con il suo andi slayeriano) e "Neri Presagi".

Sicuramente tanta passione e rabbia, ma il tutto va convogliato e realizzato in maniera più efficace e meno amatoriale.

Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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