Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:94 min.
Etichetta:His Master's Noise

Tracklist

  1. INTRO
  2. DEATH'S COLD DARK
  3. MALFEITOR
  4. STORM OF THE ANTICHRIST
  5. FOUR THRONES
  6. DEVIL'S BLOOD
  7. REAPING DEATH
  8. LAWLESS DARKNESS
  9. TOTAL FUNERAL
  10. STELLARVORE
  11. ON HORNS IMPALED
  12. A FINE DAY TO DIE
  13. WATERS OF AIN

Line up

  • H.: Drums
  • P.: Guitars
  • E.: Vocals/bass

Voto medio utenti

Piaccia o meno, gli svedesi Watain sono diventati ormai un punto di riferimento assoluto all’interno della scena black metal internazionale. La pubblicazione di “Lawless darkness” ha mostrato un cambio di rotta all’interno della loro discografia grazie all’inserimento di passaggi più marcatamente melodici a scapito di quelli più relgious. Se da un lato questa apertura ha loro permesso di aumentare in modo significativo il numero delle vendite senza esser tacciati di ammorbidimento, dall’altra ha scontentato i fan della prima ora, quelli che vedevano nella band di Erik e Soci la parte oscura del black metal.
Discorsi “filosofici” a parte, gli Svedesi, in attesa di pubblicare un nuovo album di inediti, hanno pensato bene di fare uscire per la propria etichetta un live ufficiale con un titolo che non si presta a doppi sensi e non possiede significati reconditi: “Opus diaboli”.
Come spesso succede in questi casi, sono disponibili diverse versioni dell’opera. Dal semplice dvd fino a quella deluxe (e limitata) contenente doppio cd, doppio lp, dvd e libro fotografico. Il tutto in cofanetto cartonato.
Essendo il sottoscritto un fortunato possessore di quest’ultima versione (N.d.r.: a scanso di equivoci il costo del bundle è estremamente conveniente, 40 euro) posso dunque descrivervi ogni elemento contenuto nel boxset.
Partiamo dal libro fotografico. In esso troviamo immagini inedite della band catturate durante i live (e relativi spostamenti) sostenuti in tredici anni di carriera, l’elenco delle date oltre a molte locandine pubblicizzanti i vari show. Per la cronaca molte di esse sono state disegnate dallo stesso Erik Danielsson, il quale è un apprezzato disegnatore del settore (N.d.R.: fra l’altro è lui l’autore della locandina/maglietta del concerto del ventennale dei Dismember), e il formato del libro permette di gustare molti particolari che andrebbero persi se avessimo fra le mani un normale booklet.
Il live vero e proprio è stato registrato in quel di Stoccolma e dura oltre 90 minuti comprendendo intro ed outro. La registrazione è impeccabile. Dimenticatevi suoni da oltretomba o da cantina, per usare le parole di un mio amico “è il Live after Death dei Watain”. Ogni singola nota è perfettamente riconoscibile, gli strumenti sono fra loro bilanciati e non ci sono segni evidenti di sbavature nell’esecuzione.
La scaletta è basata principalmente sulla loro ultima fatica in studio. Ben sei sono infatti le tracce estrapolate da “Lawless darkness”, le quali danno un preciso taglio black/thrash ad “Opus diaboli”. E’ davvero difficile rimanere insensibili al mood travolgente di “Malfeitor”, “Devil’s blood” o la stessa “Reaping death”. Innegabilmente (ripeto: piaccia o meno) il terzetto malefico sciorina una prova solida da oliata macchina da guerra in cui ogni singolo elemento è complementare e funzionale all’altro.
Peccato solo che dall’oscuro “Rabid death’s curse” sia stata tratta solo “On horns impaled” e non la titletrack… ma questi sono gusti personali che non inficiano la bontà dell’opera dei Watain.
Il dvd ripropone in parte la scaletta del doppio cd. Perché in parte? Perché fra un brano e l’altro Erik ci racconta la storia della band dalle origini ad oggi, soffermandosi ampiamente sull’aspetto filosofico/satanista che contraddistingue la “missione” dei Watain, dove ogni brano va interpretato come una offerta agli inferi e dove la simbologia scelta ricopre un ruolo altrettanto importante. Il palco dunque come un altare, lo show come una funzione religiosa, i Watain come officianti.
Anche in questo caso assistiamo ad un prodotto curatissimo. Con un montaggio attento e dove i brevi filmati introduttivi alle canzoni e alle spiegazioni di Erik, pur attingendo ad un immaginario satanista già noto (vedi l’uso di serpenti e fiamme, l’esaltazione dell’oscurità), non spezzano il ritmo né le emozioni dello spettacolo offertoci dagli Svedesi.
Per complessità ed impegno profuso, “Opus diaboli” si pone quindi come pietra angolare del tempio dei Watain. Un punto di partenza e non di arrivo per onorare al meglio l’opera del Maligno.

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 mag 2012 alle 10:54

cdf, non dimenticare la maglietta asd

Inserito il 09 mag 2012 alle 18:47

...quasi quasi lo compro, anzi senza il quasi :)

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