Copertina 4,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2012
Durata:41 min.
Etichetta:Spinefarm Records

Tracklist

  1. CIRCUS BLACK
  2. COLD KISS
  3. CRIMSON FLOWER
  4. CHARNEL’S BALL
  5. FIGHT
  6. LETTER
  7. I SHARE WITH YOU THIS DREAM
  8. RIVALRY BETWEEN GOOD AND EVIL
  9. GUARDIAN
  10. LILY OF THE MOON

Line up

  • Heikki "Joey Edith" Saari: Drums
  • Tuomas Seppälä: Guitars, Keyboards
  • Heidi Parviainen: Vocals
  • Kasperi Heikkinen: Guitars
  • Jukka Koskinen: Bass
  • Kimmo Korhonen: Guitars

Voto medio utenti

Avete presente quando siete in macchina di notte, con una nebbia così fitta da riuscire a vedere a stento il tachimetro, improvvisamente incontrate un’altra auto per strada, gli state incollati al culo sperando che faccia il vostro stesso tragitto, e quando questa si sposta senza preavviso sulla carreggiata prendete una bella buca con tutte le esternazioni di felicità dovute alle circostanze? E magari a guardare la strada da voi forse l’avreste scansata.

Ecco, gli Amberian Dawn con Circus Black hanno preso una buca pure profonda e non è nemmeno la prima, strano però che vanno avanti tranquilli come se niente fosse e ci ripassano pure sopra! Ed è chiaro come il sole, altro che nebbia!
E tutto questo per seguire chi sta davanti…

Partiamo dal songwriting, in linea di massima decente e a prima vista anche ben articolato, che gira intorno a leggende e visioni varie, ma che presenta troppe analogie con i loro conterranei Nightwish, tra l’altro spudoratamente palesi al limite dell’assenza di autostima. Continuiamo. Il circo, bene, un tema ricorrente che offre innumerevoli fonti di ispirazione ma a parte due brani -DUE!- cosa diavolo c’entrano gli altri? Davvero era necessaria quest'emulazione? E anche la copertina, con tutti i modi in cui si poteva disegnare il tendone di un circo… ancora a inseguire...

Non è per essere cattivo (per quello già c’è Graz!) ma lo dico anche per loro, nella speranza che prima o poi rivedano il loro progetto che non mi pare navighi in buone acque, seppur alla fonte (River of Tuoni) non sembravano così torbide.
Circus Black ha poco da offrire se non il solito rimpasto symphonic power gothic inteso nel più stereotipato dei modi, fortunatamente arrivano a supporto degli Amberian Dawn due quinti degli Stratovarius per salvare il salvabile: il singer Timo Kotipelto in “Cold Kiss” e, scontato dirlo, il risultato é garantito, e Jen Johansson in “Crimson Flower” e anche qui il tocco esperto del tastierista si sente eccome. Quest’ultimo brano e “Fight” comprendono anche le migliori interpretazioni di Heidi Parviainen che avrà sì delle doti vocali di pregio, ma per gran parte dell’album risulta poco dinamica, forse trascinata da un ambiente musicale anch’esso monotono, realizzato sui cliché più sfruttati di questo genere di metal dando ulteriori basi a chi proprio non lo digerisce.
Ottimi invece gli sfondi sinfonici a cui va dato il merito di tenere in piedi un’opera abbastanza tremolante.
Volendo ignorare la scarsa inventiva e la ridondanza della proposta magari si può anche tentare l’ascolto, ma come si fa?

Un consiglio per il futuro: mantenete la distanza di sicurezza, altrimenti potreste farvi male e se vi beccano vi tolgono anche dei punti.
Punti che al momento sono pochi.

Recensione a cura di Salvatore Sanzio

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 31 ott 2012 alle 09:38

Sono basito in quanto non avrei mai immaginato che a qualcuno potesse piacere un album derivativo come questo che si limita a ripercorrere pedessiquamente le orme lasciate dai Nightwish senza un briciolo di personalità. Io credo che se gli Amberian Dawn continueranno a seguire il tracciato di questi ultimi senza distogliere lo sguardo dalle orme più che in una buca rischieranno di finire in un burrone.

Inserito il 05 ago 2012 alle 17:47

L'ultimo lavoro degli Amberian Dawn è stato accusato, per la somiglianza delle copertine, di essersi troppo apertamente ispirato al settimo album dei Nightwish Imaginaerum. Effetivamente il lasso di tempo intercorso tra il rilascio di un'opera e l'altra è stato talmente breve da giustificare, almeno in parte, le reazioni sdegnate del pubblico. Tuttavia le differenze tra i due prodotti sono più che le somiglianze. Se, infatti, in Imaginaerum il tema centrale è il sognante ritorno all'infanzia attraverso il suono di un carillon, in Circus Black prevalgono atmosfere sinistre e decadenti al punto che sembra veramente di assistere a un gigantesco carnevale dell'oltretomba, come nel magnifico brano Charnel's ball. Gli Amberian Dawn compiono un notevole passo avanti rispetto alla precedente produzione, il cui difetto era di dedicare una grande cura alla forma dei singoli brani, rilascindo "highly polished albums", per citare la biografia ufficiale del gruppo, ma privi di anima. Il gruppo finlandese inizia ad abbandonare le fiabe, le leggende, i miti nordici, che erano stati il nucleo tematico centrale dei precedenti lavori ( e la cui influenza è ancora percepibile in brani come il delicato Crimson flower). Il circo degli Amberian Dawn è popolato da presenze inquietanti, spettri, clown deformi che prendono forma in atmosfere ambigue e perturbanti. Il cantato esplora tonalità basse e oscure, rinunciando in parte al fascino della voce da soprano di Heidi. Ne emerge un album fedele alla propria oscurità, caratterizzato de brani brevi e fulminanti. Ancora poca attenzione viene dedicata alla revisione dei testi, ma il risultato rimane comunque positivo.

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