Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:52 min.
Etichetta:Avenue Of Allies Music

Tracklist

  1. BELIEVE IT OR NOT
  2. FOREVER
  3. BREAKIN' OUT
  4. WE'RE GONNA ROCK
  5. TOO LATE
  6. TURN IT ON
  7. AHEAD OF TIME
  8. THE LAST DANCE AIN'T OVER
  9. NOT AT HOME
  10. THE WAY THAT YOU
  11. VOODOO PARTY

Line up

  • Carsten ‘Lizard’ Schulz: lead and backing vocals
  • Hans Vereecke: drums
  • Jurgen Vitrier: keyboards
  • Vincent De Laat: bass guitar
  • Rik Priem: rhythm and solo guitars, acoustic guitar
  • Kurt Vereecke: keyboards, bass guitar, acoustic guitar, backing vocals

Voto medio utenti

Clima decisamente AOR per la formazione belga Frozen Rain, che si presenta a noi con il secondo album "Ahead Of Time".
Distribuito per l'Italia da Frontiers, il disco è ben prodotto... la band non è certo composta da novizi ed il sound, seppur decisamente ispirato a band come Toto, Bon Jovi ed Europe, è ricco e coinvolgente.
Undici tracce compongono questo secondo album, il primo uscì a cavallo tra il 2008 e il 2009 se non ricordo male.
Come dicevo, seppur ricco di ispirazioni a band spettacolari ed icone AOR, scorre molto bene e non manca, anche se relativamente, l'originalità.
E' suonato in modo eccellente, mixato bene con ogni cosa al suo posto... batteria bella definita, basso piazzato in maniera più che ottima in quella linea di confine tra armonia e ritmica, tastiere che fanno il loro lavoro senza andare ad interferire con le chitarre e le voci dei cori, voce principale che sulle prime potrebbe ricordare un po' un crossover tra la voce di Axl Rose e quella di Bon Jovi, riesce a sostenere il tutto, molto bene.
Negli svariati ascolti che ho fatto, ho cercato di trovare qualcosa di storto, ma onestamente, a livello tecnico, tutto fila liscio e a livello artistico e musicale, altrettanto.
Forse l'unica pecca (relativamente parlando) sta nella stretta appartenenza al genere... in pratica l'album è talmente AOR che se vi piace il genere allora ve lo godrete come non mai, se invece il genere non vi fa impazzire allora forse dopo un po' vi potrebbe risultare banale.
In ogni caso resta un lavoro che è rock a tutti gli effetti.
Sembrerebbe un po' anacronistico, oggi, fare riferimento a quel rock garbato e a tratti romantico che ebbe la sua punta massima negli anni ottanta, ma è proprio quello che questo album mi ha fatto ricordare.
Recensione a cura di Guido 'Sybelius' Zerbin

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