Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:39 min.
Etichetta:In We Trust

Tracklist

  1. DO IT BIG
  2. CRUTCH
  3. HARDER
  4. YOU'RE NOT SORRY
  5. LATE BLOOMER
  6. LOW
  7. SLOPPY SECONDS
  8. IT'S YOUR TURN
  9. GOLDEN GLOVES
  10. IT'S OVER

Line up

  • Stephanie Smith: vocals, guitar
  • Kevin Hahn: guitar
  • Allen Hunter: bass
  • Thom Sullivan: drums

Voto medio utenti

La parte più divertente del nostro “lavoro” sta nello scoprire, di punto in bianco, dei gruppi ai quali non ti saresti mai avvicinato, per una serie interminabile di motivi. È il caso di questi Kleveland, underground rock band statunitense, giunti per purissimo caso tra le mie mani, tra l’altro a distanza di molto dall’uscita del debut in questione. Beh, devo dire di essere rimasto piacevolmente colpito da “Harder”, un dischetto di onestissimo rock stradaiolo come non si sentiva da tempo. La band guidata dalla dinamicissima Stephanie Smith, cantante, chitarrista e unica compositrice del gruppo, picchia duro, sprigionando rock da ogni riff. Ovvio, niente di innovativo, ogni singola nota ascoltata vi suonerà già sentita, però i Kleveland ci sanno fare, riescono a mettere su una manciata di canzoni snelle e fresche, dal sapore fortemente live (e sono sicuro che sia quella la loro dimensione più consona), che ci riportano indietro di qualche decennio, quando proprio dagli Stati Uniti provenivano flotte di band dedite al rock da pub, sporco di sudore, Jack Daniel’s e birra di scarsa qualità. Strutture semplici, accordi messi in sequenza secondo i più standard degli schemi, e linee vocali ruffiane al punto giusto, questa la forza della band di Portland, che grazie a brani vibranti come “Crutch”, “You’re not sorry”, la titletrack o “Do it big” vi intratterranno per poco più di mezz’ora, nella quale la vostra mente staccherà da tutto lo schifo giornaliero e si rilasserà partendo per viaggi immaginari nella Los Angeles degli anni ’80. “Harder” non resterà di certo negli annali del rock, ma va sicuramente premiato per la sua sincerità, per la sua schiettezza e per la sua capacità di divertire, che, fino a prova contraria, è la base assoluta dell’essenza del rock. A questo punto non resta altro da fare che tenere d’occhio la band della simpatica e grintosa Stephanie, visto che immagino che il nuovo full length sia in dirittura di arrivo, e se le premesse sono quelle di un “Harder” part 2, ben venga… C’è bisogno, ogni tanto, di lavori semplici ma immediati…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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