Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:45 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. IMPENDING DOOM (INSTRUMENTAL)
  2. IN THE HANDS OF DEATH
  3. BLACKEN THE SKY
  4. SERVANTS TO THEIR KNEES
  5. WICKED IMPULSE
  6. SOLITUDE'S DEMISE
  7. STATE OF MIND
  8. SALTING THE EARTH
  9. CROWN DESIRE
  10. BLACKEN THE SKY (DEMO VERSION 2004)
  11. SOLITUDE'S DEMISE (DEMO VERSON 2004)
  12. STATE OF MIND (DEMO VERSION 2004)

Line up

  • Charles Elliott : Guitars, Vocals
  • Jamie Boulanger : Guitars
  • Terry Barajas: Drums

Voto medio utenti

Chi abitualmente segue la scena death metal d’oltreoceano, concorderà con il sottoscritto che i californiani Abysmal Dawn costituiscono uno dei gruppi più interessanti del rooster Relapse.
Accasatesi nel 2008, da allora hanno fatto uscire per la storica etichetta a stelle e strisce il loro secondo e terzo album (quest’ultimo, “Leveling The Plane Of Existence” giusto lo scorso anno) raccogliendo consensi più che positivi all’interno dell’audience estrema grazie a continue scudisciate di death metal tecnico e veloce.
Della serie “battiamo il ferro finché e caldo” in casa Relapse hanno pensato bene di tenere puntiti i riflettori sulla band acquistando dalla Crash Music Inc. i diritti relativi al debut album dei californiani, “From ashes”, di effettuare una veloce rimasterizzazione e di ristamparlo aggiungendo come bonus tracks la versione demo di “Blacken the sky”, “Solitude’s demise” e “State of mind”.
Mossa commerciale a parte sulla quale ognuno di noi è libero di esprimere la propria opinione, bisogna dare atto che recuperare “From ashes” non era davvero facile essendo la Crash Music Inc. fallita nel 2009 e che il suddetto album è venduto sul sito Relapse ad un prezzo conveniente in modo da invogliare ai fan del gruppo il completamente della loro discografia.
Per esser un debut album “From ashes” gioca una buona mano di carte. Accanto a sferzate in pieno American style ci sono aperture melodiche di chiara influenza europea perfettamente bilanciate e inserite nel contesto (specie negli assoli) che rendono il suond degli Abysmal Dawn arioso senza per questo essere più morbido.
I brani contenuti in “From ashes” si muovono agilmente nei suoi trequarti d’ora scarsi di durata grazie anche ad una registrazione che non punta sulla creazione di un sound pieno e pachidermico che avrebbe penalizzato fin troppo le apertura melodiche dette sopra.
Purtroppo non avendo ascoltato la versione uscita nel 2006, non sono in grado di dirvi se questo è merito della rimasterizzazione oppure se era un elemento già presente nel master originale.
Inoltre c’è da aggiungere che le bonus tracks poste in chiusura dell’album non sono state scelte a caso.
“Blacken the sky” e “State of mind” insieme anche a “Crown desire” risultano a mio avviso fra gli episodi più convincenti degli Abysmal Dawn degli esordi, esempi lampanti del potenziale insito nella band di Los Angeles.
In definitiva “From ashes” si è rivelato un ascolto più che discreto, un invito per cominciare a conoscere un combo valido diverso dai soliti nomi che circolano nell’ambiente del metallo morto.

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