"Pneuma" è il disco di esordio di questo bizzarro duo greco che risponde al nome di Hail Spirit Noir.
Sin dal monicker scelto e dalla note della biografia, che definisce la musica del gruppo come "psychedelic progressive black ", sappiamo di trovarci di fronte a qualcosa di particolare.
"Pneuma" è, infatti, un disco difficile da inquadrare o classificare: tra i sei pezzi che lo compongono troviamo un po' di tutto, da passaggi vicini alla psichedelia ad altri debitori dell'hard rock anni 70, da partiture vicine al black metal, in realtà molto poche, ad altre di matrice dark rock.
Non esiste un filo logico dietro al disco.
Assolutamente.
Anche l'uso delle voci risulta essere sghembo, passando da vocalizzi sussurati ad altri caldi ed avvolgenti salvo poi tuffarsi in accenti schizofrenici o distorti. Quello che viene fuori, a mio avviso, è una grossa confusione ed una spiacevole sensazione di incompiutezza alla quale non giova, tra l'altro, la produzione del disco che penalizza oltre misura la batteria che è, letteralmente, sommersa dalle chitarre, sia distorte che arpeggiate.
Insomma, "Pneuma" sembra la classica occasione sprecata: tante velleità di proporre qualcosa di nuovo o originale che sprofondano in un prodotto davvero difficile da accettare.
Probabilmente i "puristi" dell'avantgarde troveranno gli Hail Spirit Noir interessanti, ma a me ascoltare per minuti e minuti il frinire delle cicale (Into the Gates of Time) non pare una idea rivoluzionaria.
Non mi sento comunque di bocciare il gruppo dal momento che nel disco troviamo spunti interessanti come accade in "Let Your Devil Come Inside" o nella conclusiva "Haire Pneuma Skoteino", i pezzi più vicini ad un certo rock di matrice oscura, che testimoniano le potenzialità dei greci.
Spero che gli Hail Spirit Noir sappiano meglio focalizzare le finalità delle loro composizioni nel futuro in modo da poterci offrire qualcosa di davvero intrigante e da ricordare.