Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:55 min.
Etichetta:Adipocere
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. LE COMMENCEMENT D'UNE FIN
  2. LA FABLE DU LISIER
  3. LE NÉCROPHILE
  4. REFLETS D'UNIVERS
  5. CE QUE CHARRIE LE FLOT DE VIE
  6. LA VOIX
  7. LA PLUIE D'OR
  8. ALCOOL

Line up

  • Olivier: vocals and keyboards
  • Cof: bass

Voto medio utenti

I francesi Eros Necropsique sono attivi da ben dieci anni, durante i quali hanno pubblicato due album ("Charnelle transcendance", del 1996, e "Pathos", del 1998), e si sono in qualche modo guadagnati la fama di band di culto. Nel loro caso non si può sicuramente parlare di metal, ma neanche di gothic puro e semplice, infatti siamo di fronte ad una formazione atipica rispetto alla maggior parte di quelle che caratterizzano l'universo musicale "oscuro", visto che dà una grandissima importanza ai testi delle proprie canzoni e, conseguentemente, colloca in primo piano le parti vocali dei brani composti. Tali parti non sono in realtà cantate, bensì declamate da una voce maschile molto impostata (spesso accompagnata anche da quella di un soprano) che si adatta molto bene alle sonorità che gli fanno da sottofondo. La quasi totalità dei brani ha un fascino del tutto particolare, strutturalmente essi sono piuttosto semplici e lineari ma grazie all'interpretazione del vocalist Olivier e alle melodie create dalle tastiere riescono davvero a trasmettere forti emozioni e quindi a coinvolgere moltissimo l'ascoltatore. La maestosità di alcune composizioni e la loro cupezza mi hanno veramente colpito, così come l'intensità di certi passaggi presenti in "Le commencement d'une fin", "La voix" o "Ce que charrie le flot de vie". Il disco comunque contiene anche due brani un po' strani e parecchio diversi dal resto, "La pluie d'or" e "La fable du lisier", che lasciano da parte l'approccio sinfonico/orchestrale per far posto a sonorità molto più orientate verso il folk e la musica medievale. Non so bene perché gli Eros Necropsique abbiano incluso nel cd anche questo tipo di composizioni, ma devo dire che preferisco di gran lunga le altre, non solo per il loro impatto emotivo ma soprattutto per l'originalità che le contraddistingue. Molto bella è anche la traccia finale dell'album, "Alcool", una lunga litania tetra e disperata che chiude veramente alla grande questo lavoro. Mi sembra doveroso fare anche un piccolo accenno alla parte grafica di "Crises de lucidité", che si presenta con un elegante booklet in bianco e nero contenente foto molto belle e particolari, il cui significato è strettamente legato ai testi delle canzoni. Detto questo non mi rimane che un'ultima considerazione da fare, e cioè che spero proprio non passino altri sei anni prima di poter ascoltare un nuovo album degli Eros Necropsique!!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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