Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2011
Durata:71 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. DIE BOTEN
  2. ADRENALIN
  3. ES WIRD SCHLIMMER
  4. DER SEEMANN
  5. WE WILL NEVER DIE
  6. DIE SONNE SCHEINT
  7. DU KLEINER WICHT
  8. NACH DER EBBE
  9. WIR REITEN
  10. UNTER DER ASCHE
  11. FRIEDE SEI MIT DIR
  12. REVOLUTION
  13. DAS PARADIES
  14. DER WEG
  15. KOMM
  16. ERHELLE MEINE SEELE
  17. THE FIRE
  18. RIDERS ON THE STORM
  19. REITERMANIA
  20. METAL WILL NEVER DIE

Line up

  • Fuchs: vocals
  • Ady: guitar
  • Dr. Pest: keys
  • Volk-Man: bass
  • Sir G: drums

Voto medio utenti

Chi non conoscesse i Die Apokalyptischen Reiter, sappia che si sta perdendo una delle più interessanti realtà tedesche in ambito metal. Provenienti da Weimar, terra di poeti ed artisti (Schiller, Goethe, Liszt, Nietzsche e via discorrendo), i cavalieri hanno sfornato otto albums, in cui il metal crucco va a braccetto con una tale quantità di suggestioni e commistioni da risultare spesso di difficile catalogazione. Cantata quasi interamente in tedesco, la musica dei Reiter è però spesso e volentieri ‘inquinata’ da riferimenti artistici britannici, spagnoli, arabeggianti, e chi più ne ha più ne metta. Un gruppo stra-famoso in patria, ma che ha sempre faticato un bel po’ a varcare i confini germanici, vuoi per la lingua madre usata molto spesso, vuoi per un mercato sempre più saturo e spesso insensibile alla qualità. Eppure l’ultimo nato “Moral und Wahnsinn” uscito quest’anno si è rivelato un gustoso dischetto, perfetta gemma nella discografia della band.

Con l’arrivo delle feste natalizie dunque, Nuclear Blast pensa bene di proporci una raccolta della produzione dei Cavalieri, raccolta stilata dalla band con la collaborazione dei fans, che riesce in venti brani a racchiudere tutte le sfumature di un gruppo capace di sfuriate thrash quanto di ballate melanconiche, di brani influenzati dall’industrial e dai suoni elettronici quanto del metal più riffoso ed incacchiato. C’è proprio di tutto in questo “The Greatest of the Best”; per voi, cari lettori di Metal.it, questo best of potrebbe essere l’ottimo punto di partenza per la scoperta di una band che merita tanto, innovativa e personale in un mondo musicale ormai oberato di cloni.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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