Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:73 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. CLOCKWORK
  2. SHORT TIME NEWS
  3. THE END OF LIGHT
  4. ALL I NEED
  5. SILENT MAZE
  6. FLOW
  7. MORE THAN
  8. INFECTED GROUND
  9. YOU DON'T KNOW ME

Line up

  • Roland Stoll: vocals
  • Wolfgang Kerinnis: guitars
  • Jan Vacik: keyboards
  • Benno Schmidtler: bass
  • Bernhard Huber: drums

Voto medio utenti

Terzo disco e terzo cantante per i tedeschi Dreamscape da poco approdati alla Massacre Records. "End Of Silence" segue scrupolosamente le regole tacitamente imposte dal prog metal: pezzi lunghi tra cui una "suite" che dura oltre 20 minuti, cori melodici, cambi di tempo, tastiere in evidenza e un occhio rivolto ai Dream Theater del passato. Il sound è di qualità ottima e si passa dal prog al melodico al metal senza strattoni ma con estrema fluidità. Come da tradizione una cura particolare è riservata ai ritornelli, ben studiati e strutturati in modo da essere facilmente ricordati. Fortunatamente non si esagera mai con i cori, d'altronde la voce di Roland Stoll, potente e melodica allo stesso tempo, funziona bene anche da sola, non ha davvero bisogno di nascondersi dietro a nulla. La sezione ritmica merita una lode speciale: Bernhard Huber alla batteria fa un ottimo lavoro, suona con disinvoltura partiture piuttosto complicate coadiuvato dal potente basso di Benno Schmidtler, e insieme danno all'intero lavoro una marcia in più. "Clockwork", pezzo d'apertura, è la track meglio riuscita dell'album, diventa difficile non ascoltarla a ripetizione... Anche qui il drumming di Huber spicca insieme al chorus in questo turbine che trascina l'ascoltatore fino alla fine dell'album. Segue a ruota "Short Time News", di poco inferiore rispetto a "Clockwork", ma pur sempre un ottimo pezzo, particolarmente bello l'accompagnamento delle chitarre che fa da base al ritornello. "The End of Light", che dura quasi 21 minuti, ha un inizio degno della colonna sonora di un colossal, ricorda a tratti le parti strumentali di "Odyssey" dei Symphony X, e verso la metà la tastiera sembra quella di Jordan Rudess in "Metropolis pt. 2". A parte il tributo a queste due grandi bands, "The End of Light" è un continuo cambiare di tempo intervallato da ritornelli melodici, una grande prova di maestria tecnica e compositiva. "All I Need" è il pezzo meno lungo dell'album, nonché la sua unica ballad, molto intensa senza essere stucchevole (qualità rare per molte ballads...).
Le tracks successive non fanno altro che confermare le indubbie capacità tecniche e di songwriting della band tedesca. Unico neo è una troppo marcata somiglianza con la musica dei Dream Theater, tastiere e voce più di ogni altra cosa, evidente soprattutto nelle ultime 2 canzoni, "Infected Ground" e "You Don't Know Me". Detto questo, i Dreamscape sono lontanissimi dall'essere una band clone: conservano originalità, abilità e classe da vendere.
Acquisto obbligato per gli amanti del prog.
Recensione a cura di Elena Mascaro

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.