Cannabis Corpse - Beneath Grow Lights Thou Shalt Rise

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:36 min.
Etichetta:Tankcrimes

Tracklist

  1. VISIONS FROM THE DANK SIDE
  2. LUNATIC OF POT'S CREATION
  3. BLAME IT ON BUD
  4. CHAPEL OF BOWLS
  5. DEAD BY BONG
  6. IMMORTAL PIPES
  7. WHERE THE KIND LIVES
  8. SWORN TO THE BAG
  9. BLAZE OF TORMENT
  10. GATEWAYS TO INHALATION
  11. SLAVE TO THE CHRON
  12. BENEATH GROW LIGHTS THOU SHALT RISE

Line up

  • Josh 'HallHammer' Hall: drums
  • Nick 'Nikropolis' Poulos: guitar
  • Philip 'Landphil' Hall: guitar, bass
  • Andy 'Weedgrinder' Horn: vocals

Voto medio utenti

Nuovo album per i fumatissimi ed irriverenti Cannabis Corpse, progetto parallelo di Philip "Landphil" Hall dei ben più noti Municipal Waste e decisamente più improntato verso il death metal. Sebbene i titoli degli album e dei pezzi siano sempre stati fino ad oggi una pariodia in chiave cannabinoide dei più celebri successi targati Cannibal Corpse, in "Beneath Grow Lights Thou Shalt Rise" vengono invece omaggiate altre due formazioni storiche del death metal mondiale: scorrendo velocemente la tracklist avrete capito che si tratta di Morbid Angel e Deicide! Ammetto che dopo aver letto titoli come "Dead By Bong", "Blame It On Bud", "Immortal Pipes", "Gateways To Inhalation" o "Lunatic Of Pot's Creation" mi sono trovato con i lacrimoni agli occhi dal ridere, ma questo non deve certo portarvi a considerare i Cannabis Corpse una band demenziale. Nonostante lo spirito estremamente cazzone, mutuato direttamente dai Municipal Waste, il death metal di questa formazione è ibfatti di buona fattura, come canzoni come "Chapel Of Bowls", "Lunatic Of Pot's Creation", "Dead By Bong" o "Immortal Pipes" sono qui a dimostrare chiaramente, e richiama alla mente in buona misura i Cannibal Corpse, con tutte le distinzioni del caso. Ottime anche le vocal di Weedgrinder, un growl molto gutturale ed adattissimo al death dei Cannabis Corpse. Nonostante il mixing sia stato curato da nientemeno che Erik Rutan, la produzione ed i suoni in generale sono il tallone d'Achille non solo di "Beneath Grow Lights Thou Shalt Rise" ma di tutta la produzione del gruppo, che con un sound più potente farebbe rendere al meglio i propri pezzi. Per godere appieno della carica irriverente del gruppo bisognerebbe poi leggere i testi, cosa purtroppo ardua da fare cercando di seguire il cantato di Weedgrinder, vista la difficoltà di distinguere le parole tra il cavernoso growl del singer. Ad ogni buon conto, anche solo ascoltando la musica questo nuovo "Beneath Grow Lights Thou Shalt Rise" scorre via senza intoppi, anche se nell'arco delle 12 tracce si incontra inevitabilmente qualche episodio non proprio ispiratissimo. Tuttavia la simpatia e la cazzaraggine di questa folle band sono tali da perdonare loro questi difetti.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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