Copertina 8

Info

Anno di uscita:2011
Durata:39 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. FALLEN
  2. COH
  3. PASTURES
  4. DEAD INSIDE
  5. SLAVE RULE2
  6. OBITUARY

Line up

  • Eric Chaleff: guitars
  • Tony Lazzara: guitars
  • Cayce Key: drums
  • Nandini Khaund: keyboards
  • Bruce Lamont: vocals
  • Craig Ackermann: bass
  • Steve Art: keyboards
  • Sean Patrick Riley: guitars
  • Ben Clarke: bass

Voto medio utenti

Ossianico...
Paludoso....
Oppure era melmoso?
Boh!


Ho finito per prendere in prestito alcuni degli aggettivi cui ricorre spesso il nostro Stonerman, dato che nell'apprestarmi alla recensione di "Descent" dei Bloodiest, mi sono accorto di essere entrato nei suoi territori di caccia: quello contagiato dal Doom e dallo Sludge Metal.
Già. Ma non solo.
"Fallen", che si avvia sull'incedere di basso apparentemente motorhediano ma poi insistito e dilatato allo spasimo, è un brano ti avvolge nelle sue spire fino a stritolarti, anche grazie ad un cantato sciamanico, mentre la successiva "Coh" è invece uno strumentale dove il compito di catturare l'attenzione tocca ai delicati, ed inquietanti, arpeggi, che introducono pure alla tribale e rituale "Pastures".
Non gli è certo da meno l'incedere ipnotico, se non alienante, di "Dead Inside" o della nuovamente tribale "Slave Rule", che con i loro suoni spessi e saturi si segnalano come le tracce più rappresentative dell'album, mentre la conclusiva "Obituary" sembra riprendere in maniera più cattiva e disturbante alcune delle soluzione già espresse dall'opener.
L'album si presenta, quindi, come un nero monolite assunto al ruolo di totem, attorno al quale vengono scatenate danze fuori dal tempo e dallo spazio... forse proprio nel punto in cui si incontrano suoni degenerati e la progenie maledetta di Noise, Ambient, Sludge Metal e New Wave.

Sono parecchi i musicisti che si sono ritrovati a Chicago per dar vita ai Bloodiest, tra questi Tony Lazzara (Atombombpocketknife, Sterling), Eric Chaleff (Sterling) e Bruce Lamont (Yakuza), ed in questo caso il detto: l'unione fa la forza, calza a pennello.

Mi congedo nella speranza di non aver tradito il buon Stonerman ma con la certezza che i Bloodiest non si riveleranno certamente una delusione... nemmeno per lui.

Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.