Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:non disponibile
Etichetta:Kscope

Tracklist

  1. FEBRUARY MMX
  2. NORWEGIAN GOTHIC
  3. PROVIDENCE
  4. SEPTEMBER IV
  5. ENGLAND
  6. ISLAND
  7. STONE ANGELS

Line up

  • Kristoffer Garm Rygg
  • Jørn H. Sværen
  • Tore Ylwizaker
  • Daniel O'Sullivan

Voto medio utenti

Ascoltare un nuovo album degli Ulver è un po' come aprire un regalo a sorpresa. Da diversi anni ormai, il combo norvegese ci ha insegnato ad aspettarci qualsiasi cosa dalle sue produzioni in studio; e in questa occasione c'è anche il contributo compositivo del nuovo "lupo" inglese, ovvero il talentuoso Daniel O'Sullivan (già noto per ed impegnato in svariati altri progetti musicali) a confondere ulteriormente ogni ipotesi.

L'opener February MMX, già diffusa con ampio anticipo rispetto all'uscita del disco, lasciava presagire una svolta quasi pop e solare; il brano è effettivamente molto dinamico e orecchiabile, ma giustamente si è trattato di un'illusione fuorviante.

Le tracce successive, infatti, smorzano immediatamente i toni, attestandosi su sonorità molto più cupe e decadenti, in linea con il concept enunciato dal gruppo stesso, ovvero il progressivo declino sociale e culturale del genere umano. Le atmosfere si fanno paradossalmente più luminose con l'ottima September IV, il cui testo narra di un funerale; la composizione, inizialmente elegante e struggente, nel giro di un paio di minuti esplode in un assalto sonoro dalle tinte psichedeliche.

Ricercatezza e sperimentazione proseguono nei brani complementari England e Island, carichi di sfumature oniriche ed avvolgenti puntualizzate da tonalità elettroniche di contrasto.
La traccia conclusiva è senza dubbio la più coraggiosa, si tratta infatti di una lunga poesia interpretata da O'Sullivan, sottolineata da evoluzioni ambient, elettroniche e jazz di sottofondo, che irrompono nelle pause tra un verso e l'altro, terminando in una sorta di grandiosa marcia funebre.

Wars of the Roses non dovrebbe tradire le aspettative di chi ha assimilato la svolta stilistica degli Ulver e conferma che la vena creativa della band non accenna ad esaurirsi.
Recensione a cura di Stefania Renzetti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 ott 2011 alle 21:55

Veramente incredibili.. riescono bene in qualsiasi genere. Fantastici lupi!

Inserito il 28 apr 2011 alle 22:03

davvero molto bello... suggestioni a non finire! lo sto ascoltando proprio ora. le sonorità sono molto legate a quello che era blood inside, quasi che a distanza di due album volessero ricominciare il percorso intrappreso. bravi, come sempre.

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