Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2011
Durata:50 min.
Etichetta:Agonia Records
Distribuzione:Masterpiece Distribuzioni

Tracklist

  1. REJECT EXISTENCE
  2. SHUTTER
  3. DOWNLIFT
  4. I WANNA BE YOUR DOG
  5. JOYLESS
  6. UNDER SATURN RETROGRADE I
  7. UNDER SATURN RETROGRADE II
  8. YOU CAN'T KILL WHOS ALREADY DEAD
  9. SPECTRES OVER VENICE

Line up

  • Herr Morbid: guitar/vocals
  • Razor SK: guitar
  • Algol: bass
  • Asher: drums

Voto medio utenti

Se ancora non siete usciti dal tunnel della disperazione in cui vi hanno fatto sprofondare i Forgotten Tomb con il precedente Negative Megalomania allora vi sto per annunciare che non riuscirete a scovare la famosa luce bianca nemmeno alla fine di questo Under Saturn Retrograde, un album che il tunnel di inizio recensione lo allungherà ancora di più. La band nostrana si sta aprendo, sta allargando i propri confini stilistici alle influenze provenienti dallo Sludge, ma anche dal Rock e da un'attitudine più che cinica oserei dire sarcastica, sempre con quel retrogusto nero e morboso ovviamente. L'evoluzione intrapresa con il penultimo disco si è fatta più concreta per investire anche settori prettamente tecnici come l'audio e la produzione, adesso corposa e pulita e quindi maggiormente accessibile a un pubblico più vasto, lo stesso che sicuramente non riuscirebbe a sopportare nemmeno i primi tre minuti di un disco come Springtime Depression, un cd pubblicato in un'epoca che ora appare lontana. Eppure l'impressione che se ne ricava è che sia rimasto un filo conduttore sotterraneo impossibile da rescindere. La durata delle canzoni è sempre abbastanza lunga, l'incedere delle melodie sempre asfissiante e monolitica, la disperazione delle vocals allarmante, però in tutto questo marasma di negatività c'è anche una dose di energia prettamente "rock", l'uso delle virgolette è d'obbligo in questi casi, basta ascoltare I Wanna Be Your Dog (che è una cover degli Stooges!) e You Can't Kill Whos Already Dead per rendervene conto da soli, a dire il vero già i titoli delle canzoni parlano chiaro. Le linee melodiche si sono fatte più orecchiabili e dirette, facendo guadagnare ai Forgotten Tomb molti punti anche se qualche vecchio fan storcerà il naso, poco male comunque, la band è in piena forma, solida e compatta, resta soltanto da vedere dove li porterà questo mare di oscurità che diventa sempre più liquido.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 apr 2011 alle 18:13

infatti non voleva essere un commento negativo :)

Inserito il 22 apr 2011 alle 18:15

Credo che Herr Morbid sarebbe lusingato da tale accostamento

Inserito il 22 apr 2011 alle 10:45

sempre più Katatonia..

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