Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2011
Durata:54 min.
Etichetta:Liljegren Records

Tracklist

  1. TIME FOR SALVATION
  2. HOLD ON
  3. UNCHAIN MY SOUL
  4. BRIGHT MORNING STAR
  5. TO LOVE AND FORGIVE
  6. EVEN AT MY LOWEST POINT
  7. SEND ME OUT
  8. MASTERS & SLAVES
  9. THE WORLDS ON FIRE (NEW RECORDING 2011)
  10. NEVER SURRENDER (NEW RECORDING 2011)
  11. MASQUERADE
  12. CLOSE TO THE FIRE

Line up

  • Christian Liljegren: Vocals
  • German Pascual: Vocals
  • Jani Stefanovic: Guitars, Bass, Drums & Orchestration

Voto medio utenti

Quinto album per gli svedesi DivineFire, band capitanata dal “tuttofare” Jani Stefanovic, vero padre-padrone del combo. Un nuovo cambio di line-up ha coinvolto i Divinefire, credo il centesimo della loro carriera: fuori il bassista Adreas Passmark (Royal Hunt, Narnia, e molti altri), e dentro un altro cantante ad affiancare lo “storico” Christian Liljegren, ossia German Pascual (anche lui nei Narnia, come del resto lo era stato lo stesso Liljegren…). Doppio vocalist, quindi, ed è una cosa su cui i DivineFire hanno sempre puntato molto: l’incastro sonoro tra diversi approcci al cantato, da quello più melodico e dichiaratamente power, a screams e growls di matrice più estrema. Anche in questo “Eye of the Storm” tutto questo è ben presente, insieme ad un power molto influenzato da accenni symphonic, sfuriate thrash, aperture più dichiaratamente power, dove la doppia cassa ad elicottero lavora sotto un riffing potente e ben quadrato.

Ciò non toglie che l’album risulti, già ad un primo ascolto, un filo ripetitivo e ben poco sorprendente, per quanto il buon Jani ce la metta tutta a creare composizioni dinamiche, con decise sterzate stilistiche e di arrangiamento tra un brano e l’altro. Forse un po’ troppo, tanto che alla fine non si capisce che razza di album si stia ascoltando! Non che un album, per essere fruito come si deve, necessiti per forza di una catalogazione, ma qui sembra che le idee vengano un po’ sparse qua e là, inframmezzate da filler (non solo a livello di songs, ma anche nello stesso brano) che impoveriscono un pochino la cifra del cd, comunque baciato da una produzione adeguata.

“Eye of the Storm”, tra l’altro, presenta la re-incisione di due vecchi cavalli di battaglia della band, ossia “The World’s on Fire” e “Never Surrender”, entrambi tratti dal primo “Glory Thy Name”. Ma di brani piacevoli ne troverete a manciate, se amate il genere: da “Time of Salvation”, alla bella e velocissima “Masquerade”, all’orecchiabile “Even in My Lowest Point”.

Tutto sommato, dunque, un album che continua la tradizione becer-power-aggressive-but-melodic-with-a-little-symphonic-and-guitar-shredding metal, targata DivineFire. De gustibus.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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