Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2011
Durata:46 min.
Etichetta:IceWarrior

Tracklist

  1. DOGS OF WAR
  2. THE ESCAPE
  3. TEARS OF THE SUN
  4. AGONY
  5. AFTERMATH
  6. THE NEW BREED
  7. DEAD KINGDOM
  8. UNTIL YOUR DYING BREATH
  9. SIGNS OF A LIE
  10. FOREVER THE PAIN

Line up

  • Magnus Winterwild: vocals, bass, keyboards
  • Jens Klovegård: guitars
  • Joakim Jonsson: guitars
  • Adam Lindberg: drums

Voto medio utenti

Con netto ritardo rispetto alla data di uscita giunge sulla nostra scrivania il promo degli Axenstar, band svedese di fascia minore, diciamo pure di serie B, che dopo ben 5 anni di distanza torna sulle scene con il nuovo lavoro intitolato "Aftermath", dopo 4 album dal 2002 al 2006 dediti ad un power metal di stampo super europeo che ha preso piede dal 1998 in poi, con l'esplosione di Hammerfall e Nocturnal Rites: gli Axenstar tra una qualità non paragonabile a quei nomi e delle label alle spalle non competitive (come la spagnola Arise per il debutto e la Massacre in netta decadenza) non sono mai riusciti a salire sul carro dei vincitori e non verranno mai ricordati come grandi esponenti di questo genere musicale: tuttavia rimangono fedeli al loro sound, da sempre compongono album più che degni, con qua e là delle punte degne di nota e soprattutto incentrato sulla voce particolare, un po' nasale ma sicuramente carismatica ed alta come quella del suo bassista Magnus Winterwild, da sempre leader e figura portante degli Axenstar e della cui voce siamo innamorati sin dal primo storico debutto "Perpetual Twilight" del 2002.

Il nuovo "Aftermath", che esce per la misconosciuta IceWarrior Records, ripercorre in pieno la carriera degli Axenstar ed il loro power metal a doppia cassa, melodia e tanta grinta, dato che il sound, in special modo per quanto riguarda la produzione della chitarra, si è decisamente appesantito rispetto al passato, creando un bel contrasto con le linee vocali di Magnus, come al solito molto curate ed armoniche, al quale rimproveriamo solamente di essersi tagliato i capelli ed aver assunto un look troppo aggressivo, ma queste sono quisquilie.
Segnaliamo il brano che dà il titolo all'album come uno dei migliori, con ottimi inserimenti tastieristici e delle linee vocali vagamente malinconiche che funzionano davvero bene.

Un lavoro in linea con quanto svolto dalla band nei suoi 10 anni di carriera, un 6,5 che è anche la valutazione della loro storia, una band che non è riuscita mai ad uscire dal proprio orticello ma che è sempre rimasta fedele ai suoi sostenitori con un power metal più che apprezzabile, insieme a Nostradameus, The Storyteller, Crystal Eyes e mille altre formazioni di serie B ma ben più serie di tanti nomi blasonati.

Sempre bravi.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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