Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:48 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. INTO THE ABYSS (INTRO)
  2. BORN FOR WAR
  3. THE SOUND OF VIOLENCE
  4. CODE BLACK
  5. REST IN PIECES
  6. GODHEAD
  7. HATEBOX
  8. ANTIHEIST
  9. SUICIDEOLOGY
  10. END OF THE STORM (OUTRO)
  11. BOMBER (MOTÖRHEAD COVER)

Line up

  • Sy Keeler: vocals
  • Nige Rockett: guitar
  • Andy Rosser-Davies: guitar
  • Jeff Williams: bass
  • Steve Grice: drums

Voto medio utenti

Ci sono certi titoli che sono vere e proprie dichiarazioni di intenti, alcune volte disattese, altre volte mantenute, come in questo caso. Già, perché il nuovo album degli Onslaught violento lo è davvero, non solo a parole… Forti dell’ottimo responso avuto dopo la pubblicazione di “Killing peace”, i nostri tornano più vitali che mai, consegnandoci un disco che colpisce nel senso, ricco di ottimi spunti, valorizzati, oltre tutto, da una produzione di primo piano, corposa e potente, che mette ben in evidenza il grande lavoro svolto dalle due asce, sia in fase di riffing che in fase solista, così come la terremotante batteria di Dave Grice, ottimo ma troppo spesso sottovalutato drummer. Discorso a parte merita Sy Keeler, autore di una prova grintosa e prepotente dietro il microfono, e, rispetto al suo standard, molto più violenta ed aggressiva del solito. Come avrete capito ci sono tutti gli elementi per affermare che “The sound of violence” è un ottimo came back per gli inglesi, certo niente di particolarmente innovativo o di assolutamente monumentale, ma un gran disco che si lascia ascoltare e che conferma il ruolo di cult band a cui i nostri sono decisamente abituati, ormai, dopo tanti anni di carriera. Infatti, mentre i Big Four, Slayer a parte, arrancano e riescono a recuperare consensi più in sede live che per le ultime proposte in studio, ci sono decine di band che da sempre vivono alla loro ombra, e che da sempre hanno avuto meno fortuna, ma non per questo sono da considerare meno importanti per la storia e l’evoluzione del thrash metal. E tra tutte queste figurano senza dubbio gli Onslaught, da anni nella nicchia a fare il lavoro sporco, ma con la soddisfazione personale di aver portato avanti un discorso coerente, umile, ma soprattutto qualitativamente ottimo, senza mai perdere il vero spirito underground che dovrebbe, in teoria, essere ancora la vera essenza del metal ma che, purtroppo, è ormai sparito da anni. E la cosa simpatica è che, paradossalmente, i cinque di Bristol sono riusciti dove altri nomi ben più blasonati hanno fallito, e cioè sono riusciti a registrare un album thrash metal “antico” ed attuale al tempo stesso. Se il sound cristallino e qualche piccola influenza, infatti, ci ricordano che stiamo pur sempre vivendo nel 2011, con buona pace dei nostalgici, il rifframa e alcune soluzioni ritmiche sono dannatamente figlie di chi questo genere ha contribuito a crearlo, e vengono ad amalgamarsi alla perfezione con quanto appena descritto, con brani che vincono e convincono, dimostrando che il vero thrash non è mai morto, checché ne dicano i modernisti. E se ne volete una prova tangibile date un ascolto a “Rest in pieces”, “Godhead”, “Born for war” o “Suicideology”, vere e proprie mazzate sui denti, ma anche a brani più lenti come “Code black” o “Antitheist”, dai riff massicci e tritaossa, dove peraltro si apprezza anche maggiormente il lavoro di Grice dietro le pelli, vero picchiatore. Se poi ci aggiungete una chicca, presente solo nell’edizione europea, e cioè la cover di “Bomber”, mega classico dei Motorhead, con lo stesso Campbell come ospite alla chitarra e nientemeno che Tom Angelripper alla voce, il gioco è fatto. Il 2011 è appena iniziato ma il thrash ha già sparato un’ottima cartuccia, a dimostrazione del fatto di essere più vivo e vegeto che mai. La sfida è stata lanciata dagli Onslaught, vedremo chi riuscirà a raccoglierla e fare di meglio entro la fine dell’anno…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.