Copertina 7

Info

Past
Anno di uscita:1979
Durata:41 min.
Etichetta:United Artists

Tracklist

  1. LONG WAY FROM HOME
  2. WALKING IN THE SHADOW OF THE BLUES
  3. HELP ME THRO THE DAY
  4. MEDICINE MAN
  5. YOU 'N' ME
  6. MEAN BUSINESS
  7. LOVE HUNTER
  8. OUTLAW
  9. ROCK 'N' ROLL WOMEN
  10. WE WISH YOU WELL

Line up

  • David Coverdale: vocals
  • Micky Moody: guitars
  • Bernie Marsden: guitars
  • Jon Lord: keyboards
  • Neil Murray: bass
  • Dave Dowle: drums

Voto medio utenti

Quando nel 1979 uscì “Lovehunter”, secondo album dei Whitesnake, in Gran Bretagna impazzava il “fenomeno” del punk-rock, forse il più clamoroso caso di intreccio tra musica, ribellione giovanile, moda ed astuta manipolazione dei businessmen e dei media. Il buon David Coverdale, cantante e leader della band, era così finito nel mirino di certa stampa trendista con l’accusa di essere una vecchia rockstar bollita e soprattutto sessista e sciovinista, capace di vedere le donne solo come semplici oggetti erotici. Accuse che in tempi di escort istituzionali, lapdance e grandi fratelli, appaiono quantomeno obsolete e ridicole, ma che all’epoca potevano addirittura condizionare le fortune di un gruppo musicale.
La risposta dei Whitesnake fu aggressiva e provocatoria: il disco venne pubblicato con la copertina che ritraeva una giovane donna nuda (vista dal lato B…nda), avvolta tra le spire di un gigantesco e minaccioso serpente che le scivolava tra le gambe. Non occorreva molta malizia per cogliere la “sottile” allusione fallica di questo disegno. E l’idea fu comunque un successo. La cover scatenò ulteriori polemiche, ed in alcuni paesi fu censurata in diverso modo. Il clamore portò un sacco di pubblicità gratuita all’album, che infatti vendette molto bene e rappresentò il trampolino di lancio per il successo della formazione inglese.
Ovviamente il contorno non sarebbe stato sufficiente, senza la sostanza. Infatti, i brani in scaletta sono di buon livello, con qualche picco di eccellenza. Su tutti citerei il denso hard bluesy “Walking in the shadow of the blues”; i classici pezzi robusti ed orecchiabili come “Long way from home”, “Medicine man”, “Mean business” e “Rock’n’roll women”, una sorta di rilettura dello stile Deep Purple in ottica americana che diventerà caratteristico di questa formazione; e sicuramente la title-track, destinata a diventare un “evergreen” tra i tanti sfornati da Coverdale e soci.
Con il vocalist in gran forma, una coppia di chitarristi di tutto rispetto come Moody e Marsden, la sezione ritmica solida e precisa, ed il contributo di quel “monumento” che è John Lord alle tastiere, il disco è uno dei migliori pubblicati dai Whitesnake insieme a “Come and get it”, “Trouble”, “Ready an’willing” ed il doppio dal vivo. Per la precisione, “Lovehunter” raggiunse la 29° posizione nella chart inglese e segnò l’affermazione definitiva di un gruppo vivo e vegeto ancora oggi.

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 dic 2012 alle 13:10

Come al solito concordo con Ennio :)

Inserito il 15 dic 2012 alle 09:02

Gran bel disco! Fino a 1987 (compreso) per i miei gusti non ne hanno sbagliato uno!

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