Copertina 8

Info

Anno di uscita:2011
Durata:62 min.
Etichetta:HR!SPQR

Tracklist

  1. CONGIURA E MALEDIZIONE
  2. VOCI DAL PROFONDO
  3. FUGA (TERRENO K)
  4. CHIAVE QUADRA
  5. TEMA DELL'AMORE E DELLA MORTE
  6. LA STRADA PER L.
  7. NUDA
  8. LUCIDA FOLLIA
  9. ANNA ORTESE (BALLATA PER UN TRAGICO DESTINO)
  10. DAL FUTURO
  11. SOLAMENTE NERO
  12. VOCI DAL PROFONDO II

Line up

  • Claudio Dondo: all instruments

Voto medio utenti

Disco Nero è il nuovo album di Runes Order, e già questo dovrebbe bastare per solleticare l'interesse di chi mastica musica Elettronica di un certo livello, quella più sperimentale e cupa, dove l'avanguardia della ricerca sonora si fonde con il presente andando alla ricerca di soluzioni nuove, di stati d'animo opprimenti e di atmosfere nere come la pece. Ma essendo musica sperimentale è ovvio che muti nel tempo, e che si adatti alle esigenze del tempo che cambia, e non per forza verso il futuro. Runes Order con questo suo nuovo album ci riporta indietro, andando a pescare da band seminali come Goblin e Pink Floyd, fra musica oscura e gotica e un certo istinto Progressive Rock, non a caso questo è forse il disco Umano di Claudio Dondo, da sempre mastermind ed eminenza grigia di questo progetto. Mai un titolo fu così azzeccato mi verrebbe da dire; dai deliri Dark Ambient, ai tappeti musicali onirici e oscuri, alla sezione ritmica (che stavolta si incarna realmente nelle vesti di un batterista), alle voci, tutto suona così umano e al tempo stesso distaccato dalla realtà che ci circonda, è come fare un viaggio in una dimensione parallela senza assumere sostanze, lucidamente. Ci sono brani in cui Runes Order spicca e emerge per delle intuizioni che scolpiscono immediatamente nella mente dell'ascoltatore immagini e colori, e mi riferisco a Nuda, Lucida Follia, Voci Dal Profondo e potrei aggiungerne altre. Il problema di fondo in un album simile è che tutto è concepito per confluire in un'unica sottile linea invisibile, fatta di umori e sensazioni, di disagi e di emozioni, inutile quindi spezzare questa linea lasciandosi andare a un nocivo track by track. Un'ora di oscura psichedelia, con venature umane che rimandano al Progressive Rock della Tradizione italiana, senza confini e senza limiti. Ben tornato Runes Order.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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