Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:39 min.
Etichetta:Tornado Ride Records

Tracklist

  1. EAT IT UP
  2. A DRUG I CAN’ T DENY
  3. FROM THE START
  4. MARGARIDA
  5. NOTHING LEFT TO BORROW
  6. ANSWERING MACHINE
  7. ESTRANGED IN LADYLAND
  8. WHO DO YOU THINK YOU ARE
  9. DEAD AND GONE
  10. ME, MYSELF AND I
  11. 1 2 3 ARRIBA
  12. FRAULINEN BRODERLINE
  13. BLEEDING IN STYLE
  14. FOR THE RAMONES

Line up

  • Lester: vocals, bass
  • Vinn: guitar, vocals
  • Py : guitar
  • Nico: drums

Voto medio utenti

Tornano Lester e le Ragazze Valanga (nella recensione di “Dysfunctionally yours … Live!” avevo leggermente travisato la traduzione del vostro monicker … sorry guys!) e con loro ritorna il rock ‘n’ roll, quello ruvido, istintivo, essenziale nelle strutture, adrenalinico, spigliato e velato di malinconia, quello che non si può proprio simulare … o ce l’hai dentro di te o non ce l’hai.
Niente paura questa volta vi risparmierò la solita filippica sull’attitudine (benché la ritenga il vero spartiacque tra autentici rockers e vani millantatori) e mi limiterò a confermare la rilevante posizione di Lester all’interno della cerchia dei musicisti che meritano tutto il nostro rispetto per come interpretano le “insidie” di un genere solo apparentemente facile, per il modo in cui contribuiscono a rendere la nostra Italietta (tra l’altro portando la loro musica su una miriade di palchi e confrontandosi con eminenze del settore, impegnati, come affermano i nostri nella loro bio, nella “conquista del mondo, una bettola alla volta”) una nazione credibile anche in questo campo e poi per come si sa scegliere i collaboratori, in una formazione che, nonostante i frequenti avvicendamenti, appare sempre idonea e affiatata.
“Estranged in Ladyland” è dunque, ancora una volta, un’ottima raccolta di canzoni che riescono a infrangere la barriera del cliché grazie alla forza di un feeling denso e di un notevole gusto compositivo, capaci di celebrare gli immarcescibili modelli (oltre ai Ramones, omaggiati esplicitamente nel brano conclusivo del disco, Rolling Stones, Dead Boys, Kiss, Hanoi Rocks, New York Dolls, Heartbreakers, …) con evidente ed innata spinta emozionale.
La rivisitazione appare, così, il tramite attraverso cui mettere in atto la salvaguardia di un modo di fare musica basato fondamentalmente sull’intensità e sulla visceralità, dimenticandosi per un attimo di del numero di note prodotte e di quell’originalità tout-court che pure tanto è perseguita dai critici, ancor prima che dai musicofili.
Se cercate le atmosfere frizzanti ma anche vagamente decadenti, l’hard rock (n’ roll) e il punk, le voci impastate di tabacco e alcol, il glamour sudicio e rude, il vizio e la vita degenerata, il whisky, il gin (quello freddo evocato nel riff di “Eat it up”!) e la tequila (gustosi i bagliori latini) ma soprattutto delle belle canzoni ricche di melodie contagiose, dinamismo e cori colloidali, affidatevi con tranquillità a Lester And The Landslide Ladies: basterà ascoltare una volta “Estranged in Ladyland” per rendersi conto di aver trovato un bel modo per soddisfare i vostri desideri.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Inserito il 22 giu 2015 alle 18:16

Attention,plz:not for true metallers Si vacilla verso il pop/dreamy...

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