Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:45 min.
Etichetta:AFM Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ANGELS FALL TO HELL
  2. PANDEMONIUM
  3. MONARCH OF BLOODSHED
  4. BONE CRUSHER
  5. SUMMER OF HATE
  6. DETHTRAP
  7. ANGER
  8. TRINITY OF HERESY
  9. ALMA NEGRA
  10. ZERO ONE

Line up

  • James Rivera: vocals
  • Larry Barragan: guitars
  • Rob Treviño: guitars
  • Jerry Abarca: bass
  • Michael Lewis: drums

Voto medio utenti

Metal.it chiama Houston...

... rispondete!


E da Houston gli Helstar continuano a rispondere all'appello, come hanno fatto, nonostante qualche lunga pausa, sin dal loro esordio "Burning Star" (1984), quando alle redini del gruppo c'erano già Larry Barragan e James Rivera, fino al nuovissimo "Glory of Chaos" dove si ripresentano con una formazione che differisce da quella del loro secondo album, "Remnants of War" (1986), ma anche dal più recente "The King of Hell" (2008), per il solo batterista: il nuovo acquisto Mikey Lewis, già incrociato con i Distant Thunder. Pertanto al fianco di Rivera e Barragan ritroviamo sia il chitarrista Robert Trevino sia il bassista Jerry Abarca, a ricreare quel nucleo storico che dal passato degli Helstar recupera anche tutta la passione per l'Heavy Metal, o meglio per quelle mazzate Thrash old style che i nostri piazzano su una rocciosa base di Power/Speed made in USA.
L'ugola di Rivera (troppe le sue collaborazioni per citarle tutte) sferza "Angels Fall to Hell", opener che mette apertamente (e violentemente...) in piazza le pulsazioni Thrash degli Helstar, che poi replicano, ancor più cattivi e feroci, sulla successiva "Pandemonium", fatalmente accostabile ai Testament. L'aria resta torrida per tutto il prosieguo dell'album, senza alcun cedimento, ritmica martellante e chitarre (gran bella prova la loro) che menano fendenti assecondando l'assalto vocale di un Rivera in grande spolvero. Canzoni come "Monarch of Bloodshed", "Bone Crusher", "Dethrap", la slayeriana "Anger", e quella scheggia impazzita che si rivela essere "Alma Negra", mazzolano a destra ed a manca, con le atmosfere che rallentano parzialmente, incupendosi, solo su "Summer of Hate" (con tanto di intro con uno stralcio di intervista a Charles Manson) e sulla speed & heavy "Trinity of Heresy", giusto per non prendere in considerazione "Zero One", breve outro acustica che ci congeda, provvisoriamente (voglio ben sperare), dagli Helstar.

Gli anni passano, ma l'energia non tende a mancare, anzi... gli Helstar sembrano più spietati ed in palla che mai!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 nov 2010 alle 16:29

Pare sia davvero una discreta mazzata, devo prenderlo!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.