Copertina

Info

Anno di uscita:2010
Durata:45 min.
Etichetta:Roadrunner Records

Tracklist

  1. IN THE MIDNIGHTS
  2. WHITEWATER
  3. MERCY AND GRACE
  4. DEATH RENAMES THE LIGHT
  5. ANCHORS
  6. LONG ROADS TO LATE NIGHTS
  7. TRENCHES
  8. REVIVER
  9. CAVING IN SPIRALS
  10. THE DESERTER
  11. WATERHAUL II

Line up

  • Brock Lindow: vocals
  • Steve Holt: guitars, bass
  • Thomas Noonan: drums

Voto medio utenti

Inserito il 05 ago 2010 alle 20:10

Ci sono gruppi a cui piace sperimentare e non sempre riuscire nell'intento e ci sono invece altri gruppi ( nel nostro caso gli amici di Kenai) che amano riconfermarsi e cambiare poco o nulla del proprio sound d'origine. Collisions and Castaways e' l'ennesima piacevole riconferma dopo un'album leggermente piu' debole come The Tide and Its Takers, dopo mesi di tour sfiancanti in giro per il mondo. L'abbandono del bassista e amico Mick Whitney in favore di Brett Wakowsky (gia' tecnico delle chitarre e roadie) influisce minimamente sull'esito finale del lavoro perche' i superstiti hanno composto e arrangiato l'album in formazione power trio, cercando di dare ancora piu' spazio all'istrionico Brock Lindow e alla sua vocalita' sempre sopra alle righe. Inutile fare un track-by-track, l'album va gustato e assimilato nella sua interezza, con i suoi stacchi, i suoi cori ariosi e le sue ferree accelerate. E non parlatemi di solita minestra o di eta' dell'oro che sta finendo per il metal core perche' nella musica ci sono due frange ben divise con cui potersi schierare: i leaders e i followers. I 36 Crazyfists non sono di certo tipi che vanno annoverati tra i secondi... L'album e' gia' entrato nella top 200 di Billboard con il singolone Reviver ma se volete ulteriori imput per spendere bene 12 bucks vi suggerisco di sentire in preview: Mercy and Grace, Trenches o ancora Death Renames the Light. La produzione dell'album e' stata curata dal chitarrista Steve Holt con il mixing del "solito" Andy Sneap. Bentrovati Pugnipazzi.

Inserito il 12 ago 2010 alle 15:49

album che invece a me non ha convinto molto...la particolarità dei 36 CrazyFists (che li differenziava dagli altri gruppi) era il paticolare modo di cantare di Brock Lindow,ma in questo album passa la maggior parte del disco ad urlare come se gli tritassero gli "attributi",ed a mio parere non è un bel sentire...molto meglio nelle parti più melodiche dove il suo particolare timbro da il meglio di se...musicalmente invece siamo difronte ad un cd ben suonato ma che non fa nulla di sorprendente per gli amanti del metalcore...

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