Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:46 min.
Etichetta:Relapse
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. ANATOMY IS DESTINY
  2. WAXWORK
  3. THE MATTER OF SPLATTER
  4. UNDER THE KNIFE
  5. CONSUMING IMPULSE
  6. GROTESQUERIES
  7. IN THE NAME OF GORE
  8. ARCLIGHT
  9. NATIVITY OBSCENE (A NURSERY CHYME)
  10. DEATH WALKS BEHIND YOU
  11. A SONG FOR THE DEAD

Line up

  • Bud Burke: bass
  • Matt Harvey: guitar, vocals
  • Mike Beams: guitar, vocals
  • Col Jones: drums

Voto medio utenti

Seguo gli Exhumed da sempre, praticamente, avendo i loro due precedenti album, "Gore Metal" e "Slaughtercult". Faccio questa premessa per spiegarvi meglio il mio punto di vista su questo nuovo "Anatomy Is Destiny". Partiamo subito col dire che questo è un buon disco, ben suonato e soprattutto ben prodotto (da Neil Kernon), con un sound cristallino e potente. Ciò che mi ha lasciato alquanto perplesso è lo spostamento della proposta musicale verso coordinate più "accessibili". Il virgolettato è d'obbligo quando si palra di una band come gli Exhumed, ma in "Anatomy Is Destiny" è molto mitigata la rabbia e la violenza, nonchè l'intensità, di "Gore Metal", soprattutto. Le prime cose di questa band americana erano molto più estreme, c'era un maggior uso del brutal growling e le song avevano un approccio molto più diretto e brutale. Oggi la band (ma anche 5 anni fa era così), si pone come naturale prosecutrice di quanto fatto dai Carcass su "Necroticism..", ci troviamo di fronte ad una band che vorrebbe, forse, mostrare una presunta crescita e una novella maturità. La band riesce in questo e in quanto tale gli va dato atto di avere dato alle stampe un disco di qualità, ma la miscela di death, grind e thrash è molto meno "ignorante" di cinque anni fa, anche a livello di tematiche, e questo non mi piace. Di contro la band ha aumentato il tasso tecnico ma avrei preferito che avesse spinto ancora di più sull'acceleratore, con qualche assolo in meno (per carità buonissimi) e tanta brutalità in più. Vi prego però di non fraintendere le mie parole, che sono parole di un fan che si aspettava qualcosa di diverso. In realtà, come già detto questo è un buon disco, fatto di buone song (l'accoppiata "Under The Knife"/"Consuming Impulse" è da urlo) che certamente potranno piacere ad un pubblico molto più vasto, ottimi assoli e buonissimi duetti tra growling (poco) e screaming (tanto). Lasciatemi dire però che io sono leggermente deluso. Se vi è piaciuto "Mondo Medicale" degli Impaled e siete fan dei Carcass questo disco fa proprio al caso vostro. Se volete qualcosa di più invece riscoprite i primi due dischi degli Exhumed.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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